Incontro con la pittrice Li Causi, “l’Arte mette l’ordine in certi disordini”

La Collettivadi pittura “ Il Filo dell’Arte”, inaugurata a Cutro, lo scorso 21 aprile, pressola Bottegad’Arte Dorolì e che si protrarrà fino al prossimo 21 maggio all’interno del Bar dell’arte “ Il Puttino” di via Roma del centro crotonese, si è rivelata un’iniziativa culturale di gran prestigio e per il gran livello dell’arte esposta e per l’alto numero di visitatori qualificati e molto interessati. Le opere esposte appartengono ad artisti tutti calabresi e sono: Gaspare Brescia, Francesco Giordano, Linor, Teresa Grotteria, Risotti, Rossella Lucà, Nino Audia, Valentina Siniscalchi,  Angela Carbone,  Antonio Giampà, Marcello Coriglia, Giovanna Errigo, Franca Vrenna e Gianni De Paola tutti di Crotone; Caterina Caccia e Dorotea Li Causi di Cutro; Giuseppe De Filippo e Rocco Stranieri di Girifalco; Sabrina Barbuto di Isola Capo Rizzuto, Antonio Lametta di Crucoli, Giacinto Bomparola di Scandale e Ahmed del  Marocco. Noi abbiamo voluto sentire le impressioni dall’organizzatrice dell’evento la pittrice Dorotea Li Causi che ci ha accolto con molta amabilità. Per Dorotea “quello che è stato realizzato a Cutro  in occasione della III Mostra Collettiva “ Il Filo dell’Arte non passa per niente inosservato, perché  gli artisti presenti confermano l’esistenza di un fenomeno straordinario creato dall’amore verso l’arte . Possiamo definirla la “Via dell’Arte” questa strada  del centro storico di Cutro animata dall’entusiasmo di tante persone provenienti dalla provincia di Catanzaro e di Crotone.  Perché è la bellezza che piace, che suscita ammirazione, che attrae lo sguardo, che crea armonia, che provoca gioia, questo tipo di ‘bellezza’  l’abbiamo percepito, visto, sentito, vissuto in via Roma con i dipinti , la musica del bravissimo Federico Vaccaro di Rocca di Neto e soprattutto con gli artisti presenti.  Sembravano farfalle quando non hanno resistito ad intrattenersi a ballare, seguendo i suoni  di una fisarmonica dai  ritmi  incalzanti  e circondati da una scenografia naturale di un paesaggio antico portandoci dalla realtà in un’altra dimensione”. Ma perché “Il filo dell’Arte”? “Ho voluto ispirarmi – ci racconta la LiCausi- al racconto mitologico de “Il filo d’Arianna”. Il filo che Arianna, figlia del re di Creta, Minosse, diede all’eroe Teseo per aiutarlo a uscire dal labirinto dopo aver ucciso il mostruoso Minotauro. E’ il filo che ininterrottamente tiene insieme, che crea legami. È il filo che indica la strada che conduce verso l’ uscita, quindi la libertà. Il filo in questo caso è l’Arte, il nostro mezzo che permette di orientarci positivamente nel labirinto dei condizionamenti cui siamo selvaggiamente sottoposti ogni giorno”. L’obiettivo della Collettiva di Cutro? “È quello, per l’artista cutrese,  di fornire al pubblico e al territorio un’istantanea dello stato dell’arte e della creatività giovanile a tutto tondo. Differenti stili, tecniche, linguaggi espressivi vanno a comporre un mosaico che dà il segno di quanto si muove all’interno della scena artistica giovanile locale . L’allestimento espositivo sfrutta gli spazi della Bottega d’Arte Dorolì , sede ideale dove far convergere le energie giovani e dare conto del movimento artistico giovanile”. Cosa dà e riceve l’Arte? Risposta più chiara non poteva darci. “L’Arte è civiltà che si riflette nella produzione artistica dove è possibile identificare l’evoluzione culturale dell’uomo nel tempo attraverso le sue opere: la storia delle arti è parallela alla storia economica e politica. L’arte non è solamente il prodotto maturo di civiltà evolute e complesse, ma nasce già agli albori della storia, connessa al sentire religioso e alla speranza di una vita futura”. Insomma “l’Arte è lo sperma della vita che esce dalle vene, dalle mani,dagli occhi, dal cranio, dal sesso, adagio, gentilmente, spargendosi intorno ovunque”. E non solo ma “l’Arte mette l’ordine in certi disordini. L’indifferenza non conosce le regole di questo ‘gioco’ : chi non le conosce non vedrà mai l’ordine che regna nelle cose così come di fronte ad un cielo stellato . Chi non conosce l’ordine delle stelle vedrà solo una confusione,  là dove un astronomo avrà invece una visione molto chiara delle cose . Chi  ama l’Arte invece ha la voglia di interagire in modo attivo con la realtà senza mai subirla passivamente. Chi  ama l’Arte parte dai contatti diretti intessendo una rete di rapporti con le persone e le cose a cui non si chiede solidarietà o protezione ma adesione ad un progetto. L’appassionato dell’arte  mette in atto il tentativo di percorrere una strada differente da quella principale fuggendo dai luoghi comuni e dagli schemi che siamo pedissequamente abituati ad applicare. Platone  ha insegnato che l’arte può essere un mezzo per arrivare alla nostra più profonda identità ed è in questo modo che l’arte assume il suo valore più elevato e che la bellezza assume tutto il suo potere armonizzante”. Al postutto facciamo nostre le espressioni di Dorotea Li Causi che conclude dicendo che “la Bellezzaè la via per trasformare la vita in un’opera d’Arte, in un’espressione luminosa e cosciente di Armonia. La bellezza ci guarisce, ci cambia, ci educa”.