Fabrizio Pioli, Quarto Grado denigra Melicucco

Un’immagine che non corrisponde alla realtà. E’ quella che viene fuori dalla trasmissione “Quarto Grado” su Rete4 in relazione al caso Pioli. E’ quanto sostiene in una lettera, che riportiamo integralmente di seguito, Francesco Scopelliti, già sindaco del centro Reggino.

“Con la netta convinzione di interpretare i sentimenti della stragrande maggioranza dei melicucchesi che ho avuto qualche anno addietro l’onore di rappresentare in qualità di sindaco di Melicucco, credo che sia giunto il momento di fermare le continue insinuazioni che tendono a coinvolgere l’intera comunità alla dimensione di paese malavitoso che per tradizione, storia, cultura e costumi non appartiene alla nostra cittadina.

La vicenda tragica della scomparsa del giovane Fabrizio Pioli ha catapultato la nostra cittadina agli onori della cronaca ed ha “incollato”, ingiustamente, l’etichetta di comunità mafiosa ad una realtà che invece si è sempre contraddistinta per laboriosità, civiltà, democrazia e tolleranza.

Detto cio’ non bisogna dimenticare che la Melicucco perbene ha espresso fin da subito la propria e piena solidarietà alla famiglia Pioli ed è stata vicina al grande e straordinario movimento di giovani che si sta battendo affinché nella piana di Gioia Tauro prevalgono i valori del rispetto della dignità umana e dell’affermazione dello stato di diritto contro ogni logica mafiosa; ma non possiamo più tollerare che attraverso questa brutta storia una intera comunità venga additata come esempio negativo e come luogo dove la cultura mafiosa è prevalente, o come paese omertoso!!!

Melicucco è una cittadina diversa da come ultimamente viene dipinta: è il paese che ha espresso ed esprime valori sani come quelli legati al lavoro, all’accoglienza, alla civiltà nei rapporti; proprio perché questi valori hanno attraversato per intero la breve storia di questa comunità che ha visto in tempi passati moltissimi tra giovani e meno giovani rimboccarsi le maniche o prendere la valigia per trovare lavoro al nord Italia e all’estero. Ed è proprio attraverso l’emigrazione che Melicucco ha avuto la forza di diventare non piu’ luogo anonimo nel contesto piu’ allargato della Piana di Gioia Tauro ma centro ove operano validissimi artigiani, commercianti, liberi professionisti, e moltissimi giovani, quest’ultimi si distinguono per le loro qualità presso gli istituti e le università dove studiano. Sono dunque proprio le nuove generazioni la vera ricchezza di Melicucco, quei giovani che rifiutano con forza ogni logica di prevaricazione e di imbarbarimento dei rapporti.

Mi piace sottolineare, in risposta al servizio mandato in onda venerdi 11 c.m. da “Quarto grado”, che i Melicucchesi nel costruire con il sudore della fronte le proprie case non si sono mai preoccupati di realizzare nel sottosuolo “cunicoli”, anfratti nascosti, rifuggi per ospitare latitanti o malavitosi, semmai la preoccupazione vera è stata quella di realizzare abitazioni più dignitose rispetto al passato!!! No!!! Melicucco, pur trovandosi all’interno di un ambito territoriale fortemente condizionato dal potere mafioso, non è quella che si tende a far apparire e non puo’ essere “omologata” ai modelli culturali negativi che hanno caratterizzato la triste vicenda familiare della giovane Simona Napoli.

Fuori da ogni logica demagogica e strumentale, spiace constatare che le istituzioni locali a partire dall’attuale Amministrazione Comunale non sono riusciti di fronte a questa brutta pagina a difendere con efficacia l’immagine e il prestigio di Melicucco; dico ciò nella convinzione che fra i piu’ importanti doveri di una Amministrazione Comunale vi è il compito principale di difendere l’immagine e l’onore dei propri amministrati; cio’ vale molto di piu’ che realizzare un tratto di rete fognaria in piu’, una strada, una piazza!!!

A testimoniare quello che veramente è Melicucco sono anche le molteplici associazioni culturali e religiose presenti sul nostro territorio e non è un caso, tanto per fare qualche esempio, che la locale associazione musicale, fra le più apprezzate in Calabria, è riuscita a coinvolgere numerose famiglie creando attraverso la cultura musicale momenti di aggregazione molto importanti, mentre altre associazioni meritano di essere citate per il grande impegno sociale che quotidianamente e disinteressatamente svolgono a favore dell’intera comunità.

E’ questa la Melicucco che, ingiustamente, viene sottaciuta, preferendo, invece, inserire l’intera comunità melicucchese in un “tritacarne” mediatico che da qualche mese incessantemente butta fango sul prestigio e sull’onore dell’intera cittadina.

E’ legittimo che il tragico caso Pioli, che ci ha ferito, guadagni la ribalta della cronaca e stimola l’attenzione dei mass media, ma credo che sia un diritto legittimo per i melicucchesi rivendicare la propria vera essenza che non ha mai contemplato la cultura e la logica mafiosa.

Concludo confidando nella vostra sensibilità e indiscussa professionalità allo scopo di promuovere un’informazione più aderente alla realtà e non lasciare spazio alla deriva della deformazione della realtà, privilegiando la corretta informazione”.