Marco Masini, una carriera infinita

In occasione del concerto di Marco Masini a Roma abbiamo deciso di incontrarlo. Avevo assistito ad una sua esibizione 19 anni fa. All’epoca non scrivevo su questo giornale, ero una ragazzina e volevo assolutamente conoscerlo, non fu possible. Finalmente, a distanza di anni, ci sono riuscita. Marco ha sempre lo stesso volto. Dice di essere alla soglia dei 50 anni, ma non sembra. Simpatico,possiede uno spiccato senso dell’umorismo, appare un po’ nostalgico della gloria passata. Preferisce un albergo fuori la capitale piuttosto che trovarsi immerso dal traffico romano.

Chi è Marco Masini? Non lo so…..Bisognerebbe chiederlo agli altri. Un uomo che come mestiere fa il cantautore, innamorato del proprio lavoro e cerca di farlo nei migliore dei modi. Il mondo della musica non è facilissimo.

Che rapporto ha con il cibo? Non sono una persona che mangia troppo, non dedico la mia vita al cibo. A differenza del mio amico Umberto Tozzi che se non mangia si sente male. Mi accontento anche di un panino, anche se i tipi di cucina che preferisco sono la romagnola e la toscana.

Ci parli della Sua famiglia? Mia madre scomparse nel 1984, mio padre è ancora vivo, ora è in pensione. Era un rappresentante di prodotti per capelli. Ho una sorella assicuratrice.

Che rapporto ha con Firenze? Molto bello. Non vivrei in nessun’altra città. Sono un grande tifoso della Fiorentina.

La Sua donna ideale? Non ne ho. Ho una compagna da 2 anni e mezzo e mi sento bene, sereno. Viviamo nella zona del Chianti.

Allora beve vino? No, non bevo. Se mi vedo con gli amici lo faccio, ma il mio vino deve essere sempre annacquato.

Una Sua canzone alla quale è più legato? Le canzoni sono un pò come figli, per cui uniche, ma se dovessi scegliere, sceglirei “Caro babbo” è quella con la quale mi identifico maggiormente, perché nacque come lettera scritta a mio padre e mai conseganata al destinatario. La lesse solo quando la trasformai in canzone.

Quale canzone avrebbe volute scrivere che non è la Sua? Di canzoni belle ce ne sono tante, ma avrei voluto vivere negli anni ’50-’60-“70. Credo che questo periodo sia stato il migliore in assoluto. La qualià musicale degli ultimi anni è scesa.

Va a teatro? Sì, suono e canto nei miei concerti!….(Ironico!) Mi piacerebbe ascoltare orchestre sinfoniche. Preferisco Bach e Shubert, ma non ho mai il tempo di recarmi.

Un ricordo dei Suoi concerti? Sono legato molto al mio primo concerto. Prima di Sanremo lavoravo nei piano bar e non erano tutti bei posti. Quando mi trovai dinnanzi ad un numero cosi’ elevato di persone 11.000 in un Palasport, la sensazione fu indescrivibile.

Cosa ci racconta del Festival di Sanremo? Ho un buon ricordo. Quando mi sono esibito con buone canzoni hanno vinto.

Che idea ha del Bel Paese? Prima ero più ottimista. Dagli anni ’90 in poi tutto è degenerato. Un tempo i politici erano più bravi a non farci scoprire le loro magagne, oggi lo fanno alla luce del sole.

Un augurio all’Italia Trovare presto una buona politica. Oggi chi governa gestisce solo i propri interessi e non quelli del paese.Se la situazione non dovesse cambiare, nel giro di 2-3 anni toccheremo un fondo senza precedenti. L’italia non è pronta ad affrontare i sacrifici che ci propinano. Non dimentichiamo i tanti casi recenti di suicidio. Si dovrebbe tornare a credere nella polica e ciò significherebbe riaccendere la speranza che si è affievolita.

Un augurio a se stesso? Voglio continuare ad avere coraggio, voglia, sacrificio, entusiasmo e soprattutto salute!

Noi speriamo di incontrare Marco Masini al più presto e gli auguriamo di vincere ancora una volta ail Festival di Sanremo!