Presidente Confindustria Udine su rapporto credito e garanzie e imprese

“Il caso della Proell, azienda associata, al quale è stata data evidenza sulla stampa per un mancato prestito a fronte di un progetto di potenziamento, è rappresentativa, al di là del caso specifico, della situazione di numerose piccole e medie aziende colpite dalla crisi con situazioni di tensione finanziaria”. “Si tratta di aziende che hanno la possibilità di allargare il mercato e che si trovano esposte finanziariamente, ma intendono innovarsi e migliorare la propria efficienza organizzativa con programmi di investimento. Il vincolo è rappresentato dall’accesso ai finanziamenti necessari per lo sviluppo che si trova a dover superare il vaglio dei criteri di selezione del credito adottati dal sistema bancario ed i requisiti per l’utilizzo degli strumenti di garanzia”. “La criticità del credit crunch – lo ricorda il Presidente di Confindustria Udine Adriano Luci -, riguarda in particolare queste imprese che hanno prospettive ma rischiano di non coglierle per la mancanza del credito necessario con la conseguenza di non poter realizzare, nel quadro di progetti industriali, i propri obiettivi di sviluppo”. “Conosciamo le difficoltà di tutti e sappiamo che tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità: banche, imprese, istituzioni, finanza. Ma è necessario un impegno di sistema affinchè non vengano meno le possibilità di sviluppo. Occorre uno sforzo maggiore proprio perché la crisi morde con più intensità adesso di due/tre anni fa. La situazione è cambiata ed anche i parametri di valutazione debbono tenerne conto. Lo stessa sistema delle garanzie, Confidi, cogaranzie attraverso il Frie, controgaranzie regionali, va orientato affinchè dia le risposte che servono per sostenere lo sforzo di investimento guardando in prospettiva al futuro, affinchè il futuro, e di crescita, per le imprese e per la collettività ci sia”.