Risolto contenzioso Autovie Venete e gestori aree servizio

Risolto positivamente il contenzioso fra Autovie Venete e i gestori delle aree di servizio attive sulla rete autostradale. Una vicenda complicata e lunga ma che oggi, con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Concessionaria dell’ipotesi di transazione, ha individuato una soluzione soddisfacente sia per Autovie sia per le petrolifere. E’ stato il presidente Emilio Terpin a ripercorrere le tappe della questione, iniziata nel 2010 dopo la pubblicazione del bando di gara per il rinnovo della concessione alla gestione delle aree, bando che cambiava, rispetto al passato, le regole e le royalities dovute. Il contenzioso è stato instaurato dai gestori  contro la decisione di Autovie di pubblicare il bando per riassegnare le concessioni stesse. Il Tar di Trieste, in prima istanza ha concesso la sospensiva del bando senza però entrare nel merito, in quanto ha ritenuto di non essere competente nella disputa. I gestori a questo punto si sono rivolti al Consiglio di Stato. In attesa della valutazione del Consiglio di Stato. Nel frattempo,  è partita, con le petrolifere e i gestori dei servizi di ristorazione,  una trattativa per arrivare a una transazione, che in ogni caso dovrà essere autorizzata dall’Anas in qualità di ente concedente per prorogare di due anni le concessioni agli attuali gestori, ma a due condizioni: un incremento delle royalities e l’impegno a effettuare una serie di lavori di adeguamento degli impianti. Adeguamenti che comportano importanti investimenti, pari a 1 milione e 600 mila euro, indispensabili per migliorare lo standard delle aree di servizio. Nel frattempo, Autovie Venete predisporrà un nuovo bando di gara europeo, più rispondente alla mutata situazione normativa ed economica, il cui scenario richiede di intervenire sui modelli di gestione per ottimizzare gli asset commerciali e per favorire la fruibilità delle aree e dei servizi in ottica rivolta alla clientela. “Un risultato importante – ha chiosato il presidente Terpin – perché ci consente, se anche l’Anas si esprimerà favorevolmente,  di chiudere definitivamente una serie di contenziosi”. “Non solo – aggiunge Terpin – in questo modo, per il futuro, avremo una data certa di scadenza, non più pertanto oggetto di contestazioni, anziché incertezze temporali e non correremo il rischio che i contenziosi in atto, anziché concludersi davanti al Giudice Amministrativo, si trasferiscano al Giudice ordinario, con conseguente  allungamento dei tempi, creando ulteriori danni”.