Aperto in Confindustria Udine seminario su acciaio in Ue

Un investimento opportuno e non invece un ulteriore aggravio di costi indiretti: così Alberto Toffolutti, vicepresidente di Confindustria Udine, si è espresso a palazzo Torriani aprendo il seminario tecnico promosso dall’Associazione dal titolo “Centri di trasformazione e marcatura CE: cosa cambia per chi lavora l’acciaio – Requisiti e  obblighi” e volto ad approfondire gli effetti della proroga dal 1° luglio 2012 al 1° luglio 2014 concessa dalla Comunità Europea relativamente alla scadenza del periodo di coesistenza per la norma EN 1090  “Esecuzione di strutture di acciaio e di alluminio”.  “Alle aziende, che su queste problematiche hanno dimostrato di avere una sensibilità ampia e discreta – ha dichiarato Toffolutti –, sta bene quando si parla di requisiti, meno di obblighi. Siamo oggi in una fase di evoluzione della normativa per chi lavora l’acciaio finalizzata all’ultimo passo della certificazione EN1090. Inun periodo come quello attuale, il dettato normativo deve risolversi in un asset positivo per le imprese, in un investimento e non in un ulteriore aggravio di costi indiretti rispetto ai nostri competitors europei. Noi saremo pronti a monitorare gli enti di certificazione affinché ci sia la massima trasparenza normativa e informativa che renda questo un “investimento” opportuno, necessario e di ampio respiro”.    In virtù della proroga della Comunità Europea tutti i costruttori di carpenterie che realizzano strutture metalliche con funzioni strutturali statiche o dinamiche potranno disporre di ancora due anni per adeguare i propri processi e prodotti secondo i contenuti della normativa europea, ma dovranno comunque rispettare i requisiti obbligatori prescritti dal Decreto Ministeriale Norme Tecniche Costruzione (NTC), già in vigore dal lontano 1° luglio 2009. Tale requisito comporta che i centri di trasformazione dell’acciaio per opere strutturali debbano applicare un sistema di controllo della produzione in fabbrica e conseguire la certificazione da parte di un organismo notificato, per poi essere autorizzati ad apporre la marcatura nei modi prescritti dalla norma armonizzata. Di conseguenza, l’entrata in vigore della norma EN 1090 rischia di portare scompiglio tra le carpenterie metalliche che nel corso degli ultimi anni hanno provveduto, tra tante difficoltà, ad adeguarsi a tutti i requisiti contenuti nelle Norme Tecniche Costruzione.  All’incontro sono intervenuti Ilario Mantovani, business developer settore certificazioni Bureau Veritas Italia,  Francesca Lubelli,  coordinatrice tecnica dell’Attività Certificazione di Prodotto per le Costruzioni per Bureau Veritas Italia, Federico Olivo, Amministratore Delegato di Vistra S.r.l.,  Mario Greco, Lead auditor 3834 – IWT – IWI, ed  Edi Bulfon, ispettore di saldatura per il Bureau Veritas Italia.