Tutti assolti per la strage di piazza della Loggia

Rabbia dei parenti delle vittime. Francesco Delfino, Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio Tramonte non sono colpevoli per la strage di piazza della Loggia, che il 28 maggio di 38 anni fa fece otto morti e oltre cento feriti. Così hanno deciso i giudici della Corte d’assise d’appello dopo 5 giorni di discussione in un albergo cittadino. Hanno confermato la sentenza del processo di Primo grado che si era concluso il 16 novembre 2010 con l’assoluzione a formula dubitativa dei cinque imputati (oltre ai quattro citati anche Pino Rauti). Per Delfino, Maggi, Zorzi e Tramonte i pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni avevano chiesto l’ergastolo. I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso in appello proposto dalle parti civili Camera del Lavoro di Brescia e di Elvezio Natali, un familiare di una delle vittime della strage nei confronti di Pino Rauti, e ha posto il pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili appellanti, come previsto dalla legge.

Hanno vinto gli avvocati delle difese, che denunciavano la totale assenza di prove a carico dei loro assistiti, in un procedimento che conta un milione di pagine agli atti e quarant’anni di storia alle spalle. Il racconto del pentito Carlo Digilio, ex agente della Cia, l’intercettazione ambientale tra Roberto Raho e Pietro Battiston (che dimostrerebbe il timore di essere collegati ai “mestrini” che maneggiavano le bombe e nascondevano gelignite alla trattoria Scalinetto di Venezia). Ma pure le veline di Tramonte al Sid, testimoni del ruolo di Maggi e Zorzi. E poi ci sono stati loro, i primi periti chiamati a identificare l’esplosivo, risentiti in secondo grado. Non fu tritolo, hanno sostenuto a differenza del collegio di primo grado.