Proposta Aci contro caro-assicurazioni

Nasce da una maxi inchiesta (“Il Libro Nero della RcAuto” di Vincenzo Borgomeo) lo spunto per una  proposta dell’Aci per abbattere drasticamente (fino al 40%), i prezzi delle polizze di assicurazione e per dare un forte contributo alla sicurezza stradale. Una proposta che comprende 4 articoli di uno schema di progetto di legge e 4 raccomandazioni per un intervento del Governo. Il documento è stato redatto sulla scia del decreto legge sulle liberalizzazioni con l’obiettivo di ottenere duraturi risultati. Prima di essere reso noto, è stato inviato al Presidente del Consiglio.  Angelo Sticchi Damiani, nuovo Presidente dell’Aci, ha ricordato che negli due anni “una pioggia di forti rincari si è abbattuta sugli automobilisti italiani: benzina, bolli, superbolli, pedaggi e caro assicurazioni in particolare. Questo ha messo in crisi i conti di molte famiglie e contribuito al preoccupante ristagno del mercato dell’auto dove i numeri sono diventati ormai molto pesanti. L’Aci intende dare il proprio contributo con una proposta concreta che riguarda le assicurazioni”. “Crediamo che sia particolarmente urgente – ha spiegato il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani – contemperare il diritto dei danneggiati ad avere un equo risarcimento con il diritto degli assicurati ad avere un costo sostenibile per la RcAuto. Il libro di Vincenzo Borgomeo illustra una situazione paradossale nella quale la maggioranza degli automobilisti onesti viene danneggiata dal comportamento truffaldino di una minoranza agguerrita e protetta. Bisogna spezzare la spirale di aumento dei costi che finora si è sempre tradotta in aumento delle tariffe assicurative”.  Il problema di fondo è che il costo dell’assicurazione  è diventato insostenibile, specie in alcune realtà locali, soprattutto dopo gli ultimi aumenti di tutti gli altri costi legati all’auto. L’aumento è dovuto agli aumenti dei costi dei risarcimenti, causato sia dalle frodi sia dagli alti costi dei danni alla persona, molto più elevati rispetto ai paesi simili all’Italia. Cosa fare? “Sia le imposte sia una parte dei costi delle Compagnie – spiega Alessandro Santoliquido, direttore generale di Sara Assicurazioni – sono proporzionali  ai premi e possono essere ridotti se si riducono i costi dei sinistri e quindi i fabbisogni tariffari delle Compagnie. Per ridurre l’RcAuto è necessario intervenire sui costi dei sinistri. Ma per ridurre i costi dei sinistri è necessario intervenire sul contrasto alle frodi e sul contenimento di alcune componenti di costo”. Il Decreto Legge sulle Liberalizzazioni ha cominciato ad intervenire sul costo della RcAuto ma è necessario fare di più per contenere le tariffe, specie in alcune aree del paese. E’ possibile realizzare interventi che possono ridurre i costi della RcAuto del 30% circa a livello nazionale, con un range del 15%-40% nelle varie province italiane. In sostanza occorre sanare l’anomalia assicurativa italiana. “Siamo un Paese dove  circolano 3,5 milioni di auto senza assicurazione, in cui 100 incidenti automobilistici provocano nel 23% dei casi danni fisici contro i 10 di Francia, Germania e Belgio e gli 11 del Regno Unito. Un Paese che viene martoriato ogni anno da 700 mila denunce per “colpo di frusta” perché è impossibile diagnosticarlo in modo strumentale (il medico si limita a scrivere nel referto “il paziente lamenta dolori al collo”.  E le assicurazioni pagano, per questo, 2 miliardi di euro l’anno, pari al 15% del valore totale dei sinistri annui). Un Paese in cui si hanno a disposizione due anni per chiedere risarcimento alle assicurazioni per un sinistro e in cui chi chiede un risarcimento alle assicurazioni non ha di fatto nessun obbligo di sottoporre a perizia la vettura per la quale chiede di essere risarcito. Il libro-inchiesta traccia uno scenario inquietante. E conclude: “La questione di fondo è semplice: chi truffa le assicurazioni danneggia la collettività esattamente come fanno gli evasori fiscali. Eppure, mentre in quest’ultimo caso il reato è visto da tutti noi come un modo odioso, ripugnante e vigliacco per rubare all’assistenza sanitaria, alle scuole e ai più bisognosi, le truffe ai danni delle assicurazioni, e quindi di tutti noi automobilisti, sono tollerate, considerate “ruberie” minori. Ma finché nell’immaginario collettivo non ci sarà questo scatto di livello sui ladri di polizze, il mondo delle assicurazioni avrà poche possibilità di riscattarsi”.  Insomma, colpire l’auto, tassare l’auto, non stressa solo gli automobilisti ma l’intero sistema Paese. Ecco perché, oggi, l’Aci portando all’attenzione del governo delle raccomandazioni ed un progetto di legge in grado di alleviare questa pressione sugli automobilisti, e quindi su tutti noi, per quel che riguarda il costo dell’assicurazione, riconferma il suo ruolo storico.  “L’iniziativa che oggi assume  il nuovo Presidente dell’Aci – ha concluso Rosario Alessi, Presidente di Sara – è in sintonia con le esigenze fondamentali del popolo automobilista e con il ruolo che il Club svolge con impegno da oltre un secolo. Sara, per quel che le compete, farà come sempre  la sua parte”.