A Lecce Capone sulla strada della rielezione di Perrone

Corsa a cinque per la conquista di Palazzo Carafa, nelle elezioni amministrative di Lecce. Il sindaco uscente, Paolo Perrone, si ripropone come candidato del centrodestra, mentre la vicepresidente della Regione, Loredana Capone, e’ il volto del centrosinistra. Tra i due si e’ posizionato, dopo settimane di trattative serrate ma non risolutive con entrambi gli schieramenti, il candidato dell’Udc Luigi Melica, professore universitario che non e’ riuscito a raccogliere i consensi dell’intero Terzo polo che col Fli, appoggera’ invece Perrone. In corsa anche Maurizio Buccarella per il Movimento civico 5 stelle, e Antonio Capone per la civica “Verso Lecce”. La sfida, partita a colpi di manifesti, comunicati e comizi, dovrebbe comunque giocarsi tutta sul confronto tra Perrone e la Capone, con gli altri tre candidati destinati a fungere da ago della bilancia in caso di eventuale ballottaggio. Entrambi sono usciti vittoriosi dalle Primarie di coalizione, che hanno rappresentato un deja vu’ per il centrosinistra e un’autentica innovazione per il centrodestra. E’ stato proprio il sindaco in carica, del resto, a lanciare l’idea di affidare agli elettori del centrodestra il compito di scegliere il candidato, dopo che l’ex primo cittadino Adriana Poli Bortone (oggi senatrice di Io Sud) aveva manifestato la volonta’ di tentare la riconquista del palazzo che ha gia’ governato per due legislature. Una scelta poi non confermata e trasformatasi nella decisione di appoggiare comunque il centrodestra, all’esito di lunghe ed estenuanti trattative, nelle quali ha giocato il ruolo fondamentale di mediatore l’ex ministro Raffaele Fitto. Le primarie del centrodestra, comunque, hanno consegnato un risultato chiarissimo alla citta’, dal momento che Perrone (con l’83,64% delle preferenze) ha staccato di netto gli altri due concorrenti, l’editore Paolo Pagliaro e l’esponente dell’area Giovanardi Gigi Rizzo. Ugualmente grande il distacco tra la Capone (3.743 preferenza, pari al 49%) e i suoi sfidanti del centrosinistra: Carlo Salvemini di Sel e Sabrina Sansonetti di Italia dei valori. Proprio la difficolta’ a formare le liste e’ una delle caratteristiche piu’ evidenti della campagna salentina, nella quale la caccia al nome proseguira’ fino all’ultimo momento utile. Gli unici ad avere preventivamente gettato la spugna su questo fronte, sono gli esponenti del Movimento 5 stelle, che hanno gia’ reso noto di avere approntato una lista con 23 nomi anziche’ 32.