Bersani richiama Monti all’ordine

 “O politici e tecnici assieme riescono a convincere il Paese o sotto la pelle del Paese ce n’è abbastanza per prendere a cazzotti sia i politici sia i tecnici”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato da Lisbona, le dichiarazioni del premier Mario Monti sullo scarso consenso di cui godono i politici a differenza del Governo. “E’ una riforma che provoca, comprensibilmente, risentimenti e discussioni anche aspre nel Paese ora ma ho l’impressione che la maggioranza degli italiani la ritenga un passo necessario, nell’interesse dei lavoratori”, ha detto Mario Monti difendendo la riforma del mercato del lavoro ma si richiama anche esplicitamente a una diffusa consapevolezza da parte degli italiani per sottolineare che il governo sente dalla sua parte la maggioranza del Paese. Nel suo intervento alla platea di osservatori selezionata dal gruppo editoriale Nikkei Shimbun, Monti ricapitola i punti premianti del pacchetto e sottolinea tra l’altro che “abbiamo ridotto le distanze da un sistema sul modello della Danimarca, quello della cosiddetta flexsecurity, con meno protezione del posto di lavoro, come era tradizione italiana, e più alla persona che perde il lavoro” e che ancora “mancavano protezioni per i giovani che faticano a entrare nel mercato del lavoro e hanno una posizione da precari” anche perché le imprese “spaventate di fronte all’ipotesi di assumere senza la possibilità di licenziare per motivi economici”. “Ora c’è una grande discussione in Italia”, torna a ribadire Monti che però manda dal Giappone un messaggio preciso sul grado di consenso nel Paese sulla riforma che accende il confronto tra partiti e sindacati. “Crediamo che questa riforma è per i lavoratori, specialmente per i disoccupati e specialmente per i giovani disoccupati”, torna a ribadire Monti.