Uova d’autore, inaugurazione mostra al Museum & Fashion di Marella Ferrera

Su uova di struzzo l’inno alla vita e alla rinascita di artisti, designer, intellettuali e creativi

 S’inaugura, giovedì 29 marzo, la mostra Uova d’autore, l’originale collezione di 60 uova di struzzo decorate da artisti, musicisti, cantanti e attori raccolta negli ultimi tre anni dalla stilista Marella Ferrera che ne ha curato il concept espositivo nel suo Mf Museum & Fashion, l’atelier-museo di Catania realizzato dal sapiente recupero dello spirito del museo settecentesco del Principe Biscari. Appuntamento alle 19. Interverranno numerosi artisti interpreti dell’inedita “covata d’autore”.  In mostra sessanta opere e installazioni dove le uova di struzzo – provenienti dai due struzzi femmina  Bibì e Bubù “adottati” dalla stilista –  sono il pretesto creativo intorno a cui dire e raccontare. Ma più spesso anche per raccontarsi. Così il musicista Giovanni Sollima che per Placenta non ha esitato a tingere e mettere in scena il suo primo violoncello, o il Mandolovo di Carmen Consoli che ha voluto rievocare il mandolino e i ricordi legati al padre. E ancora il N’Uovo Spartito del compositore Nicola Piovani, il Giovane Struzzo di Franco Battiato o il Cavaliere Inesistente del puparo Fiorenzo Napoli che, citando il romanzo di Italo Calvino, mette in testa al suo uovo un elmo dorato da Paladino di Francia. All’insolita “covata” hanno preso parte artisti come Alberto Abate, recentemente scomparso, designer come Mario Nanni; registi come Gianpaolo Cugno, attrici come Donatella Finocchiaro e Lucia Sardo. Non mancano le letture ironiche legate al tema dell’uovo e declinate secondo modi di dire e luoghi comuni insieme alle creazioni in ambito culinario di chef stellati ed interpreti eclettici come Andrea Graziano, Carlo Sichel e Ciccio Sultano e di maestri pasticceri che con le uova – dolci o salate – si confrontano ogni giorno. “Sono da sempre affascinata dalla grazia e dall’eleganza degli struzzi – dice Marella Ferrera – ancora di più da quando mi è capitata fra le mani una foto degli anni Venti in cui Joséphine Baker, regina delle Folies Bergères, è seduta su un calesse trainato da uno di questi meravigliosi uccelli. L’idea di decorare le loro bellissime uova non è una novità: fin dalla preistoria venivano incise e i Fenici le dipingevano. A loro il mondo della moda deve moltissimo: ventagli, boa di piume e ciglia finte. A noi non resta che ammirare la loro “preistorica” bellezza che può suggerirci ancora tanto in quel loro incedere danzante…” La mostra sarà visitabile da martedì a domenica, dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso. Biglietto unico 3 euro.