Errore sanitario a Pistoia muore un anziano

I familiari avevano fatto tutto per salvargli il cuore e far vivere ancora, il meglio possibile, un cardiopatico di 69 anni di Pistoia, un rappresentante di commercio, affetto da una patologia molto grave. Ma purtroppo non è bastato. L’uomo è morto per una grave crisi cardiaca e forse, questo lo dirà un’inchiesta aperta dalla procura per omicidio colposo, anche per il taglio del cavo elettrico che alimenta un dispositivo Vad (Ventricular assestement device) applicato a supporto di un ventricolo. Un taglio accidentale, avvenuto nelle fasi concitate dei soccorsi in ospedale.

C’era da liberare l’uomo dei vestiti per accelerare il lavoro dei medici, impegnati in una corsa contro il tempo. Ora è indagata l’infermiera che materialmente ha tagliato, con piccole lame, il filo elettrico. Anche lei agiva con celerità in sintonia con gli altri soccorritori per salvare il paziente. Un atto dovuto indagarla, si spiega da fonti di polizia.

Gli accertamenti dovranno stabilire se il black out del Vad sia stata causa decisiva della morte dell’uomo, oppure se la crisi cardiaca di ieri sera avrebbe comunque determinato il suo decesso, data la gravità. Da capire anche se ai soccorritori era stato detto che c’era questo cavetto tra i vestiti e che bisognava stare attenti. L’inchiesta della Procura è scaturita da una denuncia alla polizia della famiglia. Anche la Asl di Pistoia ha aperto una sua inchiesta interna, amministrativa. Secondo la Azienda sanitaria, si legge in una nota diffusa nel pomeriggio, “la dinamica fino a questo momento verificata non consente di mettere in relazione l’evento del distacco elettrico del dispositivo con la morte del paziente, tenuto conto delle condizioni critiche che il paziente presentava a dispositivo elettricamente collegato”.

La polizia scientifica ha sequestrato il supporto ventricolare e lo strumento sarà analizzato con una perizia tecnica. Il Vad era stato impiantato al paziente il novembre scorso all’ospedale San Raffaele di Milano. Impulsi elettrici tenevano acceso il piccolo strumento che aiutava un ventricolo a seguire correttamente le fasi cardiache. Inoltre ieri sera, quando è scattata l’emergenza, i cardiologi del San Raffaele erano in collegamento con i colleghi del 118 di Pistoia e del pronto soccorso dell’ospedale cittadino del Ceppo. Una ‘retè approntata da mesi, insieme ai servizi della Asl pistoiese, per proteggere il sessantanovenne e monitorare il funzionamento del dispositivo. Ma non è bastato, appunto. Quando l’uomo è arrivato al pronto soccorso in codice rosso, i servizi di emergenza sono stati attivati con tempestività. Però già all’ingresso in ospedale le sue condizioni sono apparse gravissime. Sono state attivate le procedure operative per casi di choc cardiogeno, ma il suo cuore non rispondeva. Nella concitazione del soccorso, c’è stato il taglio del cavetto elettrico. Per domani la procura ha disposto l’autopsia.