Una nuova fiaccolata per Fabrizio Pioli

Proseguono di pari passo le indagini e le ricerche di Fabrizio Pioli, l’elettrauto di 38 anni scomparso da Melicucco, nel Reggino, il 23 febbraio scorso, e probabilmente ucciso perché aveva avviato, dopo una conoscenza su Facebook, una relazione con una giovane donna sposata a Melicucco.

Nella giornata di oggi, così come disposto dalla Procura della Repubblica di Palmi, che coordina le indagini, sono stati compiuti degli esami sulle autovetture in uso ai due indagati, Domenico Napoli, 21 anni, e suo padre Antonio, 61, per cercare di reperire elementi utili alle indagini. In particolare, gli accertamenti si sono concentrati sui veicoli Fiat Doblò, di Antonio Napoli, e sulla Fiat 500, del figlio Domenico. Gli esami sono stati focalizzati sulla ricerca di tracce biologiche, residui di polvere da sparo e impronte papillari latenti.

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, basata soprattutto sulla testimonianza di Simona Napoli, compagna di Fabrizio e sorella e figlia degli indagati, il 38enne sarebbe stato ucciso da Antonio Napoli perché aveva scoperto la relazione extraconiugale della figlia. Quest’ultima, che da due settimane si trova in un sito protetto insieme al figlio minorenne, ha dichiarato di avere visto il padre con una pistola in pugno, litigare con Fabrizio Pioli nel pomeriggio del 13 febbraio scorso. Da quella data dei due uomini, e dello stesso Pioli, non ci sono più notizie.

Per gli inquirenti, Antonio Napoli avrebbe ucciso il 38enne di Gioia Tauro e, con la complicità del figlio Domenico, avrebbe occultato il cadavere. Domenica scorsa, i carabinieri di Gioia Tauro hanno rinvenuto l’auto di Pioli, una Mini Cooper, completamente bruciata, in un fondo agricolo.

Intanto, il comitato “Io sono Fabrizio”, composto soprattutto da amici del giovane scomparso, ha indetto per venerdì prossimo una fiaccolata a cui ha dato la propria adesione anche il vice presidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella. “Desidero esprimere tutta la solidarietà dell’istituzione che rappresento e il mio personale impegno e vicinanza alla famiglia di Fabrizio Pioli – ha detto Pittella – e all’intera comunità di Gioia Tauro. Auspico che da questo tragico evento nasca una nuova voglia di riscatto della popolazione da questa sorta di dominio feudale che ancora imperversa nel terzo millennio in una regione nel cuore dell’Europa”.