Assemblea agromeccanici bergamaschi

Domenica 11 marzo a Cologno al Serio Abia, l’associazione bergamasca delle imprese agricole e agromeccaniche aderente a Confai, ha celebrato la propria 77^ assemblea generale, esattamente un anno dopo avere assunto ufficialmente la veste di organizzazione professionale agricola.

Tra i temi che hanno animato l’incontro ha tenuto banco la questione dell’uso del suolo agricolo nella nostra provincia. “In Bergamasca – ha dichiarato Leonardo Bolis, presidente di Abia – a fronte di una superficie agricola utile di circa 70.000 ettari, l’ammontare complessivo della superficie a seminativo è attualmente pari a poco più di 36.000 ettari, circa 2.000 ettari in meno rispetto a dieci anni fa”.

I dati del recente censimento agricolo dimostrano quindi un’avvenuta diminuzione di circa 200 ettari all’anno, principalmente nelle aree di pianura, dove si concentrano le colture a seminativo. “Un fenomeno che nella pianura lombarda è da considerare per certi versi fisiologico – ha proseguito Bolis -, ma che nondimeno pone la questione del consumo di terreno agricolo a disposizione dell’agricoltura professionale. Per questa ragione voglio toccare un tema forse poco dibattuto, ma di fondamentale importanza per il futuro delle aree rurali più produttive: quello dei cosiddetti ambiti agricoli di interesse strategico per l’agricoltura”.

Nella seconda metà dello scorso anno la Provincia ha dato inizio ad un concreto percorso di definizione degli ambiti agricoli strategici, come previsto dalla Legge regionale n. 12 del 2005: la normativa  regionale  prevede infatti che le Province definiscano le parti del territorio che negli anni a venire dovranno restare agricole e non potranno essere destinate a nessun altro uso nell’ambito dei piani di governo del territorio adottati dai comuni.

“La partita –  ha rimarcato Bolis – è di cruciale importanza per il futuro del settore primario. Si tratta di stabilire ora quali terreni saranno stabilmente dedicati alle differenti  forme di coltivazione e quali potranno essere oggetto di trasformazione urbanistica. È essenziale che l’iter istituzionale proceda con una certa celerità in modo che i prossimi Pgt deliberati dai comuni  possano tener conto in forma compiuta di una serie di indicazioni di salvaguardia dei terreni destinati all’agricoltura professionale”.

Un’altra questione oggetto di riflessione durante l’assemblea è stata quella dell’applicazione della direttiva comunitaria n. 676/91, meglio nota come Direttiva nitrati. “Secondo i conti della nostra associazione regionale, Confai Lombardia – ha affermato Enzo Cattaneo, direttore di ABIA – la deroga recentemente concessa da Bruxelles alle aziende agricole in materia di spandimento dei liquami rappresenterebbe una via d’uscita per circa il 10% delle imprese zootecniche lombarde. Si tratta di una boccata d’ossigeno per un numero piuttosto rilevante d’imprese, ma non certo della soluzione definitiva del problema”.

All’assemblea sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico, tra i quali: il presidente di Coldiretti Alberto Brivio e il suo vice Romeo Andreini, il presidente del Consorzio agrario di Bergamo Giambattista Micheli e il direttore Alfredo Gelmini, il presidente del Consorzio di Bonifica Marcello Moro, il presidente degli imprenditori agromeccanici mantovani, Marco Speziali, oltre a Flavio Ghirardi ed Emilio Bailo in rappresentanza della Banca Popolare di Bergamo, Diego Milani di Fata Assicurazioni e i consiglieri provinciali Luigi Pisoni e Matteo Oriani.

Proprio Oriani, nella fase conclusiva dei lavori assembleari, ha evidenziato il concreto contributo fornito da Abia nella redazione della parte del Testo Unico dell’agricoltura lombarda specificamente dedicata al comparto agromeccanico.