Marcella Bella, archiviata l’evasione fiscale

La Procura di Milano si appresta a chiedere l’archiviazione dell’accusa di evasione fiscale per circa 2,5 milioni di euro, contestata alla cantante Marcella Bella. Il pm Gaetano Ruta e Laura Pedio hanno chiesto il processo per tutti gli altri indagati, più di una quindicina in totale, tra cui il marito dell’artista, Mario Merello, nell’ambito di un’inchiesta su una presunta frode fiscale da circa 450 milioni di euro in totale. La posizione dell’autrice di Montagne verdi, invece, è stata stralciata proprio in vista dell’archiviazione, perché, secondo gli inquirenti, il presunto reato è prescritto. Lo scorso settembre, i pm avevano chiuso le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano, a carico di 20 persone, tra cui anche l’avvocato svizzero Fabrizio Pessina.

L’inchiesta era nata da un filone delle indagini sulle presunte irregolarità nella bonifica dell’area Montecity-Santa Giulia, che ha visto coinvolto l’imprenditore delle bonifiche Giuseppe Grossi, poi morto, e lo stesso avvocato Pessina, finito in carcere nel febbraio 2009. Dagli accertamenti dei militari della Guardia di Finanza era emersa una “lista” di clienti dell’avvocato svizzero. Li avrebbe aiutati a portare capitali all’estero per frodare il fisco. La cantante era accusata di infedele dichiarazione dei redditi, in concorso con il marito, con l’avvocato Pessina e altre persone, perché nella dichiarazione dei redditi presentata nell’ottobre del 2003, avrebbe omesso “di rappresentare le disponibilità economiche in territorio estero pari” a circa 9.421.000 euro “ed evadendo la relativa imposta nella misura di” circa 2.543.000 euro.

Fatti prescritti e per cui, dunque, i pm chiederanno a breve l’archiviazione che dovrà essere valutata dal gip. Verrà chiesta l’archiviazione anche per la posizione del figlio Giacomo Merello, a cui venivano addebitate contestazioni minori. Il marito Mario Merello, invece, sarebbe stato il “promotore e comunque capo” dell’associazione, perché, secondo l’accusa, avrebbe reperito i “clienti a cui proporre le operazioni fiscali illecite”. Pessina invece si sarebbe occupato delle “operazioni estero su estero”. Merello, da quanto si è saputo, avrebbe risarcito l’Agenzia delle Entrate con oltre 23 milioni di euro.