Torino, giallo sulla morte di Anna Cappilli

Un fazzoletto intriso di sangue conficcato in bocca. Nessun’altra ferita. Si chiamava Anna Cappilli e aveva 81 anni. Lunedì pomeriggio suo figlio, Mario Vitillo, l’ha trovata morta al terzo piano di corso Lecce 9 a Torino, dove viveva da sola, da quando, 13 anni fa, era rimasta vedova. È stato lui a dare l’allarme ai carabinieri, visto che non rispondeva al cellulare. Si è precipitato con la moglie Filomena e quando ha aperto la porta era ormai troppo tardi. Morte per soffocamento, è l’ipotesi. Probabilmente per una rapina finita male.

In casa dell’anziana sono stati trovati aperti i cassetti della cucina e il suo portafoglio vuoto. Da molti anni la vedova Cappilli riscuoteva gli affitti degli altri 11 inquilini del palazzo e li consegnava al proprietario. Lo faceva perché conosceva tutti, come “favore”. E oggi scadeva il termine del pagamento del mese.

In casa, doveva avere una somma discreta. L’anziana, minuta, in buona salute, ex panettiera nel locale che si trova al piano terra dello stesso stabile, probabilmente si è fidata del suo aggressore. Nessuno ha avuto bisogno di scassinare la porta. Ma era preoccupata ultimamente. Sospettava qualcosa. Dieci giorni fa, di notte, aveva sentito qualcuno che cercava di aprire la serratura. Lo aveva confidato al figlio, che l’aveva fatta cambiare una settimana fa. I carabinieri hanno interrogato familiari e vicini.