Un 8 marzo non formale

Mi auguro che la ricorrenza dell’8 marzo possa contribuire a favorire il recupero di valori che, in questi ultimi tempi, si stanno perdendo sotto la spinta della crisi economica e dell’accrescersi del conflitto sociale.

Momenti di difficoltà, che rendono difficoltoso il dialogo e che inducono a cercare le ragioni del dividersi più di quelle dello stare insieme: le difficoltà del momento, l’assenza di prospettive per molti, la crisi del mondo del lavoro certo non aiutano.

Sono proprio questi i momenti nei quali occorre, invece, ritrovare le ragioni dello stare insieme, del creare i presupposti perché i valori comuni di una società avanzata e libera trovino il sopravvento sulle idee di chi cerca la divisione, il conflitto, il “tanto peggio, tanto meglio”.

La crisi di questi anni o si supera insieme o coinvolgerà tutti in un processo negativo del quale è difficile scorgere la fine: per questo mi auguro che si manifesti, in previsione anche delle prossime consultazioni amministrative, un processo di ricerca del consenso e delle ragioni che tengono unite la società ed i suoi componenti.

La famiglia, innanzi tutto, deve veder riconosciuto a pieno il proprio ruolo centrale nella società: occorre farlo attraverso la leva fiscale ed anche attraverso sistemi che non marginalizzino, in momenti di difficoltà, ma contribuiscano a cerare coesione sociale.

L’8 marzo, celebrato e  ricordato in modo non formale, può contribuire a riscoprire questi valori ed a consacrare il ruolo centrale che la donna svolge nella ricerca delle azioni che uniscono e nell’abbandonare quelle che inducono al conflitto.

Soprattutto in momenti, come questo, di forte difficoltà e conflitto che pongono a repentaglio le stesse ragioni sulle quali è stata costruita la nostra società.

Sono certo che insieme si potranno superare momenti di così forte difficoltà: questo l’augurio nell’approssimarsi dell’8 marzo, questo l’augurio in un momento di difficoltà forte per le nostre comunità che, proprio adesso, debbono riscoprire i valori della serena convivenza e del comune sentire per affrontare insieme un percorso, irto di difficoltà, che deve aiutare tutti insieme ad uscire dall’attuale situazione di forte crisi e di perdita dei valori sui quali è fondata la nostra società.