Fabrizio Pioli ucciso. Arrestato Domenico Napoli

Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda della scomparsa del giovane elettrauto gioise. Ad uccidere Fabrizio Pioli sarebbe stato il fratello della ragazza di Melicucco con la quale intratteneva una relazione. Il ragazzo avrebbe confessato il delitto. Attualmente irreperibile il padre della ragazza accusato di concorso in omicidio ed occultamento di cadavere.

Il fermato, Domenico Napoli, 22 anni, di Melicucco è il fratello della donna, tale Simona, con la quale Pioli si era visto prima di scomparire. La persona che viene cercata è il padre, Antonio. Nel provvedimento, emesso dalla Procura di Palmi si ipotizzano i reati di omicidio e occultamento di cadavere.

E’ stata la serrata attività investigativa dei carabinieri, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, che ha permesso di individuare i due soggetti nei confronti dei quali la Procura palmese ha emesso il fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio in concorso ed occultamento di cadavere. L’attività investigativa è stata condotta dall’Arma con l’ausilio di intercettazioni ed informazioni testimoniali.

I carabinieri lo scorso 23 febbraio, hanno raccolto la denuncia di Antonio Pioli, padre dello scomparso, il quale ha riferito che il figlio si era allontanato alla guida di una Mini one di colore nero con il tettuccio bianco. Immediatamente, i carabinieri hanno avviato le ricerche tese al rintraccio di Fabrizio e informato la Procura della Repubblica di Palmi che ha coordinato le indagini per ricostruire le vicende inerenti la scomparsa dell’elettrauto.

A confessare l’omicidio sarebbe stato Domenico Napoli, il figlio 19enne di Antonio Napoli, detto “u Tuppu”, noto ‘ndranghetista di Melicucco, già incriminato in passato per associazione a delinquere di stampo mafioso e usura ed arrestato nel corso dell’operazione “Crimine 2”, ma tornato da poco a piede libero per decorrenza dei termini.

L’omicidio sarebbe scaturito a seguito della relazione sentimentale che Fabrizio, aveva da qualche tempo intrapreso con la sorella (la stessa donna, risultata essere sposata e madre di una bambina, che proprio giovedì aveva dato l’allarme circa la scomparsa di Fabrizio) del giovane Napoli, che si trova in stato di fermo per omicidio ed occultamento di cadavere.

A nulla è valso quindi l’appello del padre e la fiaccolata organizzata dagli amici ieri sera, a fermare gli assassini del giovane. Al momento “u Tuppu” risulta essere latitante.

La notizia ha gettato nello sgomento Gioia Tauro. Ecco uno dei commenti che esterna tutta la rabbia dei gioiesi. “Ci dobbiamo vergognare tutti . Viviamo in una terra maledetta . Fabrizio nn puo’ morire ammazzato. Vigliacco hai portato via un angelo. Che tu sia maledetto!!! Odio questa terra!!!!

E ancora…”Una terra bastarda, ecco cos’è. Se il Dio che tutti invocate ci abbia abbandonato è perchè lui, prima di ogni altro, si sia scassato i coglioni di starci dietro. A che minchia ci è servito ascoltare le storie dei nostri genitori, dei nostri nonni, che narravano il dolore patito da famiglie, amici o semplici conoscenti riguardo le sparizioni dei loro cari? Non abbiamo saputo cogliere la vera essenza della nostra storia, il non doversi ripetere di quei nerissimi episodi che strappano i rami buoni da un albero sempre più marcio. L’onore, penserete. Scordatevi di questa minchia di onore! Non è certo la considerazione di terzi che possa portarci a condurre una vita apposto con noi stessi, mettendo, come nella fattispecie, a repentaglio la stabilità di una famiglia, già bombardata dalla crudeltà del destino, che adesso si ritrovi a fare i conti anche con l’imbecillità dell’uomo. Addio, Fabri. Grazie delle risate che mi hai regalato con la tua vitalità e che mi porterò dentro per sempre”.

Migliaia i messaggi per ricordare il ragazzo di Gioia Tauro. Uno particolarmente significativo sul concetto di “onore”. “Addio fabri… Gli animali che commettono queste azioni sono i nostri “uomini di rispetto!” che noi salutiamo rispettiamo gli offriamo il caffè… Ecco dove trovano la loro forza! nel nostro consenso, nella nostra rasegnazione ad accettare simili atti… ecco noi siamo sudditi di queste persone prepotenti,arroganti che da ormai troppo tempo hanno preso la nostra terra privandoci della nostra libertà…”