Una nuova stretta all’evasione

Approda oggi in Consiglio dei Ministri il decreto che, come recita l’ordine del giorno della riunione, conterrà ”disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, potenziamento dell’accertamento ed altre disposizioni urgenti di natura finanziaria e societaria”.

Per ora, resta fuori dal decreto la norma per l’Ici sulle attività commerciali della Chiesa. Ma, come ha per altro spiegato già il Premier Mario Monti, si sta lavorando sulla misura. Potrebbe essere inserita già oggi nell’ultima revisione del testo prima dell’ingresso in Consiglio dei Ministri o, in alternativa, destinata ad un emendamento da sottoporre poi al Parlamento durante l’iter del decreto. Monti punta dunque molto sul contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale come “carburante” per mettere in moto la macchina della riduzione della pressione fiscale. Tanto che nelle bozze del decreto circolate è previsto che dal 2014 le maggiori entrate che deriveranno dall’azione di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza vadano, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, alla riduzione delle tasse per le fasce più deboli, con particolare riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico.

Le intenzioni del Governo si traducono da subito in misure concrete. Nel decreto sono infatti diverse quelle mirate ad una ulteriore stretta nel contrasto ai reati fiscali. L’Agenzia delle Entrate elaborerà liste selettive di evasori, ripetutamente segnalati per violazione dell’obbligo di emissione della ricevuta o scontrino fiscale. Arrivano poi multe salate per chi porta capitali all’estero illegalmente, con un meccanismo che incrementa la sanzione fino al 40% secondo la quantità di denaro esportato. Chiusura d’ufficio, poi, per le partite iva inattive. Arrivano anche gli ispettori-giocatori nelle sale da gioco. L’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, “è autorizzata a costituire, avvalendosi di risorse proprie, un fondo destinato alle operazioni di gioco a fini di controllo, di importo non superiore a cento mila euro annui”. Importanti anche i benefici per i contribuenti che deriveranno da un sistema fiscale più semplice. Il decreto, sintetizza il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, è “un buon passo avanti per la riduzione dei costi” legati agli adempimenti fiscali. ”Pagare non è piacevole ma pagare con difficoltà lo è ancora di meno”, aggiunge in audizione nella commissione per l’Anagrafe tributaria. Parlando della piaga che affligge l’Italia, dell’evasione fiscale, Befera sottolinea che si tratta di un ”problema culturale” ma negli ultimi tempi, osserva, è ”cambiato qualcosa”. In particolare, “si sta affermando il concetto di sobrietà, che prima non esisteva”.