Blitz delle Fiamme Gialle a Courmayeur

Gli uomini del fisco, una decina in tutto coadiuvati dalla Guardia di Finanza, come già accaduto a Cortina, Milano e Sanremo, hanno cominciato nella tarda mattinata di sabato a spulciare i conti di numerosi esercizi commerciali del piccolo centro sciistico, in alberghi, ristoranti e in alcuni bar sulle piste da sci. In qualche caso i funzionari si sono appostati alle spalle del registratore di cassa e hanno vigilato sulla regolare emissione degli scontrini fiscali.

Il piano di controlli a tappeto lanciato dal Governo mira a limitare (con l’arma della “intimidazione”) l’evasione fiscale, e a diffondere una nuova cultura della legalità. In occasione del primo blitz a Cortina, ci furono controlli su 35 esercizi commerciali, che quel giorno, per la presenza del fisco, registrarono il 300% in più. Gli ispettori verificarono 251 proprietari di auto di lusso di grossa cilindrata, 42 dei quali avevano dichiarato 30.000 euro lordi di reddito.

La perla delle Dolomiti, ora seguita dalla nota e frequentata località sciistica valdostana, non è stata la sola località a finire nei mirino delle verifiche. Gli accertamenti dell’Agenzia dell’Entrate si sono svolti anche a Roma dove, il 14 gennaio, sono state battute le strade dello shopping di quattro quadranti della Capitale tra i quali quello delle vie del centro. Poi è toccato ai locali della Movida milanese, compresi quelli sui Navigli, ad essere passati al setaccio da discreti finanzieri in borghese accanto alla cassa. Nelle ispezioni nel capoluogo milanese è emerso anche molto lavoro nero. A San Valentino, in concomitanza con la prima serata del Festival di Sanremo, il fisco ha fatto controlli a tappeto anche nei locali vicino al Teatro Ariston e il giorno dopo è toccato a Napoli. Nel capoluogo campano, 250 militari hanno perlustrato 386 esercizi commerciali. Nell’82% dei negozi e locali aperti al pubblico è risultato che non veniva emesso lo scontrino. Praticamente in 317 esercizi la cassa non faceva il suo lavoro.