Reggio Calabria e Crotone senza aeroporti sono destinate a morire

Da anni si sta discutendo sulla necessità di chiusura dei piccoli aeroporti, tanto da indurre l’Enac, oltre due anni or sono, di commissionare a Nomisma (una volta appartenente all’on. Prodi?) il Piano Nazionale Aeroporti. Piano rimasto nei cassetti per numerosi mesi, ripreso ora dal Ministro Passera.

Piano che prevede la seguente classificazione: 14 aeroporti strategici, 10 aeroporti primari e 24 aeroporti complementari. Quello di Crotone rientra, naturalmente, tra quelli complementari da eliminare, assieme a quello di Reggio Calabria, a meno che le Istituzioni locali non vogliano sobbarcarsi di tutte le spese relative al mantenimento.

Ancora una volta, nella nostra democratica nazione, il Governo si appresta a colpire le zone più penalizzate per quanto riguarda i collegamenti, non prevedendo alcun aiuto economico.

In altri termini il Governo si dichiara pronto a dare la possibilità, ai 14 aeroporti ritenuti strategici, di poter ricevere dei finanziamenti pubblici; mentre per i 10 aeroporti primari dovrebbero essere le province e gli enti locali a dover provvedere.

Ma che giustizia sociale è mai questa? Si dà il denaro agli aeroporti che registrano milioni di passeggeri, annualmente; mentre si chiude il borsone dei finanziamenti agli aeroporti con alcune centinaia di migliaia di passeggeri ogni anno.

Ed, ora, cerchiamo di esaminare la situazione aeroportuale calabrese. Nessun problema per l’aeroporto di Lamezia Terme, il cui traffico è notevolissimo. Mentre, i restanti aeroporti calabresi – Reggio Calabria e Crotone – non rappresentano, secondo le ultime notizie, delle priorità per l’attuale Governo. Beh, è molto facile decidere…sulla carta!

Perchè riveste poca importanza, per i nostri governanti, se la Calabria soffra di un pesante isolamento infrastrutturale:

– l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, da decenni, è un cantiere sempre aperto;

– la strada statale 106, la famosa “strada della morte” risulta un’arteria identica a 100 (cento) anni or sono;

– le ferrovie appaiono inattive, avendo eliminato Trenitalia tutti i convogli a lunga percorrenza da e verso il Nord Italia.

In una situazione del genere, pretendere di non dare più contributi agli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, prevedendone la chiusura, sarebbe una vera ingiustizia. Anche perchè sembra che i due milioni di euro che vengono dati all’Alitalia per assicurare i voli  da e per la città di Crotone, siano di provenienza dalla Comunità Europea e non direttamente dal Governo Centrale.

E sarebbe una vera iattura non potere usufruire degli attuali collegamenti aerei. Verremmo a risultare completamente isolati. Da decenni (o da 150 anni?), oramai, è sempre il Centro – Nord ad essere privilegiato ed il Sud a risultare penalizzato.

Da ricordare che qualche mese fa, il Governatore on. Scopelliti, coadiuvato dalla Vice  Presidente dott.ssa Stasi, si era premurato di destinare 37 milioni di euro per il potenziamnto dell’aeroporto S. Anna di Crotone, individuando le provvidenze tra le varie misure europee (Por, Pon Trasporti, Fondi Fas).

Diverranno, dunque, secondo le finalità governative, gli aeroporti di Crotone e di Reggio Calabria, altre due “cattedrali” nel deserto calabrese?

Però, è da rilevare che, oltre all’isolamento, verrebbe meno l’attività turistica sia nel crotonese che nel reggino, dato che, non potendo raggiungere i turisti dei vari complessi alberghieri, dette zone in aereo, rinuncerebbero a trascorrere le loro vancanze in Calabria. E, pertanto, quanti alberghi sarebbero costretti a chiudere i battenti nella nostra regione?

Altro che sviluppo del Sud, secondo le avventate intenzioni del Governo Monti!