I romani pagano 1 miliardo di multe

E’ in soldoni la cifra stratosferica versata solo dai cittadini di Roma Capitale, nel periodo 2006-2010, per essere stati multati. L’ingente somma di denaro finita nell’erario del Comune non è stata utilizzata secondo le disposizioni del codice della strada, ovvero del 50% degli introiti, almeno il 12,50% per il miglioramento della segnaletica stradale, almeno il 12, 50% per i controlli della polizia locale infine il 25% per manutenzione delle strade, sicurezza utenti deboli, educazione stradale. Il comune capitolino ha destinato solo il 2% al rinnovamento della segnaletica stradale, utilizzando invece un buon 19% preso però dai fondi destinati alla manutenzione delle strade. Non compaiono investimenti fatti sul piano della sicurezza stradale: 1.002 vittime della strada, 7 mila disabili gravi e un costo sociale di 11 milioni di euro.

“Non possiamo più tollerare che somme prelevate (con le multe) ai cittadini e destinate alla sicurezza stradale vadano distratte per altre voci di bilancio. Si impone un’azione collettiva per chiedere di accantonare in un apposito fondo le provviste delle multe per controllarne destinazione ed impiego secondo i dettami di legge”. E’ quanto denuncia la fondazione Luigi Guccione che domani presenterà alla Camera dei Deputati i risultati di un’indagine svolta in 15 città italiane “sull’ammontare e sull’utilizzo dei proventi delle multe e quindi dei cittadini”.

La fondazione in collaborazione con l’Istituto Internazionale per il Consumo e l’Ambiente hanno stimato, dopo l’elaborazione dei dati ricevuti da altre 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Trieste, Venezia) che nello stesso periodo sono entrati nelle casse statali più di tre miliardi di euro. Ma lo stato sul piano della sicurezza stradale ne ha spesi solo 30 milioni. Ci si chiede allora dove vanno a finire i soldi.

“In sostanza – afferma la fondazione – non c’è un criterio omogeneo di trasparenza dei dati e nessuna valutazione d’efficacia degli investimenti effettuati: ad esempio i soldi spesi a Roma per il trasporto pubblico, oltre 700 milioni su 1350 milioni di euro incassati dalle multe, non hanno inciso sul miglioramento del servizio come sanno bene i romani. Ma lo stesso art. 208 del Codice della strada non prevede di utilizzare soldi delle multe per metropolitane e Bus che hanno, invece, altri canali di finanziamento”.