Dolcenera canta per gli operai sulla torre di Milano

L’artista in gara al Teatro Ariston con il brano “Ci vediamo a casa” parla nel brano delle difficoltà di avere oggi un alloggio ma ”anche della voglia di tornare in un posto sicuro e accogliente”. Al Festival Dolcenera dedicherà un pensiero alla storia di Oliviero Cassini e Stanislao Focarelli, i due macchinisti dell’azienda Servirail che, a dispetto del freddo e del gelo, sono da due mesi accampati sulla torre faro della Stazione Centrale di Milano per protestare contro il licenziamento di oltre 800 lavoratori avvenuto in seguito all’abolizione dei treni notturni.

”E’ una storia incredibile – spiega la cantante pugliese – Sono persone che hanno trascorso giorni e notti, vacanze di Natale comprese, lontani dalle mogli e dai figli. Ho pensato alla voglia che avranno sicuramente dentro di loro di tornare a casa. Non intendo minimamente strumentalizzare la loro vicenda ma il Festival di Sanremo deve servire anche a rappresentare un po’ il nostro Paese e io penso che quei due uomini coraggiosi lassù nel cielo di Milano ci rappresentino benissimo in questo momento”. Perché il brano che Dolcenera canterà a Sanremo è ”un modo per dire che a tante persone oggi viene negata la possibilità di avere una casa e si sta minando in modo pericoloso una certezza dell’essere umano”. Un brano nato dalla difficoltà che ”ho avuto io, come tanti miei coetanei, a confrontarmi con la tematica casa, al funzionario della banca che doveva darmi un mutuo ho dovuto spiegare cosa significava fare l’artista, con le precarietà della situazione che ne consegue, anni in cui si lavora perché si incide un disco e si va in tour e anni in cui si sta fermi. E mi sono chiesta quanti salti mortali devono fare i giovani che vogliono avere una casa oggi. A intere generazioni si stanno togliendo le sicurezze e mi pare sia proprio una scelta politica: la casa, il valore degli studi, il lavoro. Ma il desiderio di avere delle certezze non si riesce ancora ad annullarlo, per fortuna”.