Modello Alto Adige per i serbi in Kosovo

Il modello Alto Adige, inteso come esempio di pacificazione raggiunta attraverso il dialogo tra le istituzioni e l’autonomia speciale, torna all’attenzione internazionale in un’area difficile e sensibile come quella dei Balcani. Il settimanale di Belgrado “Nedeljnik”, il più diffuso in Serbia, si occupa della questione dei serbi in Kosovo (la maggioranza degli abitanti della regione a nord, circa un decimo della superficie del Kosovo, che costituisce la più importante enclave serba) intervistando anche il presidente Luis Durnwalder. I temi sono il cammino dell’autonomia altoatesina, il suo ancoraggio internazionale, i rapporti con Roma e Vienna.

Nelle due pagine dell’intervista dal titolo “L’Autonomia e lo sviluppo economico custodiscono l’identità”, Durnwalder ripercorre con il corrispondente Zeljko Pantelic i punti fondamentali per salvaguardare una comunità linguistica o etnica: poter amministrare il territorio, creare i presupposti per l’autosufficienza economica, avere competenza nelle materie che riguardano l’identità della comunità. I serbi che vivono nel nord del Kosovo, ha concluso il giornalista nel suo servizio, dovrebbero studiare il caso Alto Adige per verificare quali elementi riprendere da questo modello di autonomia e utilizzare a favore della loro causa.