I napoletani non amano più i libri
Per quanto possa sembrare paradossale in un Paese così ricco di tesori, fare cultura in Italia è oggettivamente difficile. E al Sud le cose sono anche più complesse, come dimostra il caso delle storiche librerie di Napoli che stanno chiudendo.
Dopo Guida Merliani, luogo d’incontro e di cultura del Vomero, e la meno antica ma comunque importante libreria Fnac, chiuderà infatti anche la libreria per ragazzi di Bagnoli Aleph@book, che era nata come progetto sociale rivolto ai più giovani. Per l’occasione, per quanto triste, la libreria ha organizzato un aperitivo d’addio a ritmo di musica. A rischio anche un altro “santuario” della cultura partenopea: la libreria Treves e per salvarla i Verdi di Francesco Emilio Borrelli hanno deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione e di aiuto alle librerie indipendenti.
“A Napoli restano solo tre librerie storiche, e vanno trattate come dei tesori. Vanno preservate e difese”. Il momento è difficile, soprattutto dal punto di vista economico, spiegano i librai. E in questo momento così complesso per il Paese i libri per molte famiglie sono tra i primi beni a venire sacrificati. Ma in questo modo si rischia di compromettere anche il futuro, nostro e dei nostri figli.