La Lazio affossa il Milan, la Roma cade a Cagliari

Dopo il pari casalingo contro il Bologna la Roma incappa in un brutto stop a Cagliari. Si rilanciano invece i sardi con un successo pesantissimo. Primo tempo spettacolare. Ballardini schiera dall’inizio Thiago Ribeiro e il brasiliano dopo 7′ va a segno. Parte da sinistra, si accentra e dai 25 metri lascia partire un destro che fa secco Stekelenburg. La Roma non ci sta a reagisce. Il pareggio arriva al 13′: angolo di Totti da destra e stacco vincente di Juan. La squadra di Luis Enrique insiste e al 34′ trova il raddoppio. Punizione di Pjanic dalla lunga distanza, goffa respinta con i pugni di Agazzi, il più lesto è Borini che di destro fa 1-2. I sardi non demordono e al 40′ trovano il pari: ennesima verticalizzazione di Cossu, Kjaer sbaglia il tempo del fuorigioco e Pinilla anticipa Rosi e Stekelenburg mettendo in rete. Ritmi alti anche nella ripresa. Parte fortissimo il Cagliari che al 4′ rimette la testa avanti. La Roma sbaglia nuovamente i tempi del fuorigioco, Thiago Ribeiro entra in area da destra e batte nuovamente Stekelenburg con un destro sotto la traversa. La Roma non ci sta e nel giro di 5′ costruisce due buone occasioni, con Rosi e Lamela. Al 18′ altra occasione giallorossa con Borini che solo davanti ad Agazzi calcia addosso al portiere. Fioccano le palle gol per la squadra di Luis Enrique, che spreca ancora con Borini e Pjanic. L’ultima occasione, al 44′, capita a Pjanic il cui destro su punizione sfiora il palo alla destra di Agazzi. In pieno recupero il Cagliari segna il quarto gol: Ibarbo va via in contropiede, resiste a Juan e una volta in area tocca indietro a Ekdal che appoggia in porta.

Gol e spettacolo a Milano tra Inter e Palermo. Un match vibrante e un pari che fa sorridere soprattutto i rosanero. Si gioca sotto la neve su un campo che non è nelle condizioni migliori. Nell’Inter c’è Sneijder alle spalle di Pazzini e Milito, nel Palermo Mutti conferma Bertolo dietro Miccoli e Budan. I rosanero iniziano meglio e al 17′ passano in vantaggio. Angolo da sinistra, palla tagliata, sul secondo palo Mantovani, dimenticato dai difensori, deve solo appoggiare in rete. La reazione dell’Inter è rabbiosa. Al 22′ il pareggio. Cross di Maicon da destra, rimpallo in area, la palla arriva sul destro di Milito che non lascia scampo con un diagonale a Viviano. Trovato il pari l’Inter schiaccia il Palermo nella sua area senza però trovare la strada della rete nonostante i tentativi di Milito e Sneijder. Nel secondo tempo il ritmo non cala. Dopo 7′ il Palermo va di nuovo in vantaggio. Miccoli si porta a spasso Ranocchia, entra in area e incrocia con il sinistro battendo Julio Cesar. Il vantaggio dura 2′. Munoz stende Nagatomo in area, rigore netto che Milito non sbaglia. Al 15′ l’Inter passa in vantaggio. Assist di Cambiasso di testa, Milito scatta sul filo del fuorigioco (che forse c’è), aggira Viviano e centra la tripletta. Non c’è un attimo di sosta, entra Ilicic, nell’Inter fa il suo esordio Palombo. Al 21′ il Palermo pareggia. Tiro cross di Balzaretti da sinistra, a centro area Miccoli anticipa Nagatomo e di testa in tuffo batte Julio Cesar. Finita? Macché. Al 24′ Zanetti corre a destra, palla in mezzo, Pazzini svirgola e Milito centra il poker. Il Palermo non si abbatte e al 40′ trova il pari. Ilicic serve in verticale Miccoli che brucia sullo scatto Lucio e in diagonale batte Julio Cesar. Una vera e propria impresa quella che compie la Lazio, che ferma la corsa scudetto del Milan (i rossoneri non perdevano con la Lazio all’Olimpico da 14 anni) e continua la corsa Champions. Reja deve fare a meno di Klose e schiera una Lazio con Rocchi unica punta. Allegri invece punta dall’inizio sul tridente Robinho-El Shaarawy-Ibrahimovic. Il Milan fa la partita senza però mai riuscire a dare velocità al suo gioco. Le cose migliori i rossoneri le creano sull’asse Ibrahimovic-Nocerino, l’ex Palermo crea l’occasione migliore al 7′ ma il suo colpo di testa, su assist di Ibra, è respinto da Marchetti. La Lazio si chiude bene e prova a ripartire in contropiede sfruttando anche qualche calcio piazzato. Il secondo tempo si apre col giallo. Damato concede un rigore al Milan per un fallo di mano di Dias, poi cambia idea su suggerimento del guardalinee. Decisione errata perché il fallo di mano di Dias è evidente. Il Milan prova a stringere i denti ma la Lazio non sta a vedere. Al 30′ rossoneri vicino al gol con Robinho, passano due minuti e la Lazio passa: Rocchi tocca per Hernanes in area, girata di prima intenzione con il destro che trova impreparato Abbiati. Sulle ali dell’entusiasmo la squadra di Reja sfiora il raddoppio ancora con Hernanes (35′) il cui destro dagli undici metri termina di poco a lato alla destra di Abbiati. Il Milan non reagisce e al 40′ la Lazio chiude la partita con Rocchi: Hernanes libera Lulic in area a sinistra, palla bassa al centro e girata vincente di Rocchi. Ancora un passo falso per il Napoli che in casa non riesce a piegare un Cesena che porta a casa un buon punto in chiave salvezza. Senzo lo squalificato Lavezzi, Mazzarri lascia in panchina Hamsik e propone uno schieramento inedito con Aronica centrale (Cannavaro va in panchina) e Britos confermato a sinistra nella difesa a tre. Davati con Pandev e Cavani c’è Dzemaili. Arrigoni propone un Cesena a specchio, stesso modulo del Napoli (3-5-2) e catenaccio ad oltranza. Il Napoli tiene il ritmo basso creando pochissimo. Il più attivo è Pandev, che ci prova in due circostanze senza fortuna. I romagnoli provano la giocata di rimessa senza però creare grattacapi a De Sanctis. Nella ripresa Mazzarri gioca la carta Hamsik, va fuori Inler. Il Napoli spinge e al 12′ va vicino al gol. Cross di Dossena da sinistra e colpo di testa di Cavani che si stampa sul palo. Al 24′ è Pandev ad andare vicino al gol: il macedone ne salta tre, si accentra e va al tiro trovando sulla sua strada un positivo Antonioli. Si gioca ad una porta sola. Il Napoli difetta di lucidità, va a folate. Al 43′ la palla gol capita sul destro di Cavani ma Antonioli è super. In pieno recupero gol annullato a Pandev per un fallo di mano (apparso involontario) di Maggio. Pur soffrendo fino alla fine l’Udinese riesce a battere il Lecce e a blindare il secondo posto. Si interrompe, invece, la striscia positiva dei salentini reduci da due vittorie e un pareggio nelle precedenti tre giornate. Guidolin schiera dall’inizio l’ultimo arrivato Pazienza e la scelta si rivela indovinata. Dopo 2′ è già gol. Punizione tagliata di Di Natale da sinistra, l’ex Juve svetta di testa e batte Benassi. Colpito a freddo il Lecce organizza la rimonta e, dopo aver rischiato di incassare il 2-0, trova il pari al 26′. Di Michele controlla e dai 22 metri lascia partire un destro che sorprende Handanovic. La squadra di Cosmi gioca bene, sfiora il raddoppio con Muriel ma al 36′ va di nuovo sotto. Floro Flores strappa palla a Miglionico (forse c’è fallo) e serve libero Di Natale in area, controllo e destro vincente. Nella ripresa il Lecce spinge alla ricerca del pari, l’Udinese agisce di rimessa rischiando solo nel finale.