A Taranto è il giorno di Ivano Russo

Tutti gli occhi dell’aula Alessandrini di Corte d’Assise saranno puntati su di lui, il presunto oggetto della contesa sentimentale tra le due cugine. La testimonianza di Ivano Russo, prevista per domani nella terza udienza del processo per l’omicidio della quindicenne di Avetrana (TA) Sara Scazzi, è una delle più attese del dibattimento.

Era già prevista il 17 gennaio scorso, ma slittò per il prolungarsi delle audizioni dei primi testimoni e la necessità della Corte di fissare con ordinanza le richieste di prove avanzate dalle parti e ammettere le liste dei testi. Sono cinque i testimoni citati dalla Procura della Repubblica che dovrebbero deporre domani. Oltre a Russo, ci sono tre commercianti Pamela Nigro, Anna Lucia Dell’Atti e Salvatore Erroi, le cui dichiarazioni dovrebbero servire a ricostruire le ultime ore di vita di Sarah, ma soprattutto saranno sentiti anche i genitori della quindicenne, Concetta Serrano e Giacomo Scazzi.

Le due donne accusate dell’omicidio, Cosima Serrano, sorella di Concetta, e la figlia Sabrina Misseri, che sono anche le sole detenute per questo processo, hanno ottenuto già dalla scorsa udienza di poter assistere al dibattimento stando sedute tra i banchi della difesa, accanto ai loro legali. Così domani Sabrina si troverà quasi di fronte, sia pure distante, ad Ivano Russo, il giovane del quale si era invaghita e per il quale forse stava cominciando a provare un sentimento analogo anche Sara, pur con le distinzioni dovute alla notevole differenza di età. Ma per la Procura proprio questa situazione anomala avrebbe suscitato la gelosia di Sabrina, sino a spingerla ad uccidere la cugina.

Ad Ivano spetterà il compito, dinanzi alla Corte, di chiarire definitivamente la natura del rapporto intercorso con Sabrina, di certo intenso sul piano comunicativo come testimoniano gli oltre 4.500 sms che i due giovani si sono scambiati nei primi sei mesi del 2010. Fondamentali per la ricostruzione di quanto accadde in quel tragico 26 agosto di due anni fa saranno anche le testimonianze dei genitori di Sara, e in particolare di mamma Concetta. Lei ha atteso con pazienza che si definisse l’inchiesta, dopo aver superato l’impatto traumatico di sapere che la sua Sara era stata uccisa comunque da un parente. Ora dovrà ripercorrere le ultime ore di vita di Sara, le ultime immagini di lei rimaste impresse nella mente, l’ultima volta che l’ha salutata e l’ha vista uscire da casa, in una torrida giornata d’agosto, senza poterla rivedere mai più.