Ulteriore declassamento dell’Italia

Altra bocciatura per Mario Monti. Fitch ha tagliato il rating dell’Italia di due notch portandolo da ‘A+’ ad ‘A-‘ con outlook negativo.  Fitch ha tagliato anche il rating della Spagna, passato da AA- ad A, con outlook negativo. “La decisione –  si legge nel comunicato – è stata presa in seguito al deterioramento del quadro macroeconomico, e come riflesso della crisi del debito europea”.

L’agenzia internazionale Fitch è intervenuta contestualmente sul debito di altri Paesi dell’Eurozona. Si tratta del Belgio, il cui rating passa da ‘AA+’ ad ‘AA’ con outlook negativo; Cipro da ‘BBB’ a ‘BBB-‘ con outlook negativo; Irlanda per cui si conferma ‘BBB+’ ma con outlook negativo; Slovenia da ‘AA-‘ ad ‘A’ (outlook negativo). Dopo il downgrade dell’Italia da parte di Standard & Poor’s, Fitch la più piccola delle “tre sorelle” del rating e l’unica ad avere nell’azionariato capitali europei (per la precisione, francesi), ha confermato la decisione di tagliare il rating dell’Italia.

L’outlook negativo indica per tutti i paesi che esiste poco più del 50% di possibilità di un’ulteriore riduzione del rating nell’arco dei prossimi due anni. Come indicato nella nota del 16 dicembre, Fitch ha valutato i rating sovrani sia alla luce del rischio sistemico a livello europeo che dei fattori specifici a ogni paese.

Nell’ottica della crisi sistemica, e dunque della maggiore difficoltà ad accedere al mercato dei capitali, Fitch ha levato un “notch” al rating di Belgio, Italia, Slovenia e Spagna ma non a quello di Cipro e Irlanda che hanno già perso la possibilità di accedere al mercato e di conseguenza richiesto l’aiuto della comunità internazionale. I fattori interni hanno inoltre spinto Fitch a tagliare un ulteriore livello a Italia, Spagna e Slovenia (quindi per tutti e tre i paesi una riduzione di due livelli). Per l’Italia il problema rilevato da Fitch è quello della dinamica del debito pubblico. “Un’azione più severa sul rating – continua l’agenzia – è stata evitata grazie al forte impegno del governo italiano a ridurre il deficit di bilancio e a implementare riforme strutturali, oltre che in virtù del significativo allentamento dei rischi a breve termine nella raccolta di capitali come risultato dell’asta a 36 mesi condotta dalla Bce”.