Il Generale Antonio Pappalardo occupa la Pontina e chiede la caduta di Monti

Tutti contro il Governo del Prof. L’Italia dopo aver “esultato” a fine 2011 per la “caduta” di Berlusconi, si sta risvegliando “affamata” da burocrati che hanno a cuore solo gli interessi delle banche e dei poteri forti. E a distanza di tre mesi l’Italia dice basta. Ovunque si respira un clima “greco”, tutta colpa di chi ci ha trascinato forzosamente in Europa. E di chi ancora ci trattiene in un sistema sull’orlo del fallimento.

C’è però la Sicilia che si risveglia. Ed è scattata una protesta senza precedenti con l’Italia intera ora in ginocchio. E c’è chi oltre a protestare ha un’idea ben precisa: rovesciare Monti. Il Generale Pappalardo ha occupato una rotonda della via Pontina con i trattori. Progetto ancor più ambizioni di quello dei “Forconi” ufficiali. Il gruppo “Dignità sociale”, che pur si rifà a quello nato in Sicilia, non si limita a chiedere di abbassare il costo del carburante, ma dichiara di voler rovesciare il Governo Monti.

A guidare la battaglia a Latina è l’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo. Personaggio navigato, sia per la sua storia in divisa, sia per le avventure politiche nelle quali si è di volta in volta tuffato. Classe 1946, già deputato, sottosegretario, sindacalista, siciliano, non si fa mancare polemiche e provocazioni, accuse per diffamazione, procedimenti giudiziari, di pari passo ad una carriera militare percorsa sino ai massimi livelli. Oggi è leader, dei forconi pontini e sfida persino il questore di Latina che aveva vietato il blocco della via Pontina. Pappalardo di tutta risposta, annuncia la querela. “Abbiamo ricevuto il divieto del questore – dice Pappalardo – ma abbiamo deciso di denunciarlo perchè non ci può togliere il diritto di manifestare”.

Una partita tra il generale e il poliziotto mancava nel clima di tensione che si respira nel Paese. Dopo aver polemizzato con Renata Polverini, Pappalardo si erge a paladino di un movimento popolar-populista. “Nessuna bandiera sarà accettata. Noi vogliamo stigmatizzare la fuga dei sindacati tradizionali di fronte alle difficoltà. Non meritano forse di essere indagati al pari del comandante Schettino che ha lasciato affondare una nave?”, chiosa il generale.

“Dopo aver difeso i carabinieri nel Cocer – spiega Pappalardo – sono stato chiamato dai contadini. Ma ricordo che a “Dignità sociale” partecipano anche autotrasportatori e rappresentanti delle forze dell’ordine. E proprio per questo aspetto, non vogliamo arrecare danni e problemi di ordine pubblico”. Il presidio sta proseguendo con una ventina di mezzi schierati e circa cinquanta manifestanti sulla Pontina, mentre incolonnamenti di mezzi pesanti si registrano sulle arterie di accesso all’Appia in direzione dell’autostrada, sulla regionale 156 ed in alcuni tratti della Pontina.