Italiani all’estero, Ralph Chiodo ed il suo sogno diventato realtà

I Rotary di Amantea e Rogliano Valle del Savuto hanno organizzato un incontro con Ralph Chiodo, noto emigrante calabrese presso l’hotel La Tonnara per divulgare la sua storia. In realta’ vi avevamo gia’ parlato di lui, pubblicando una sua intervista l’estate scorsa. Colpiti dalla sua personalita’ e dalla sua ironia, lo abbiamo seguito qui in Italia ed abbiamo ritenuto opportuno riferirvi e rinfrescarvi la storia di un uomo che ha trovato la sua strada e la sua fortuna all’estero. Raffaele lascia la Calabria il 12 Marzo del 1957 in compagnia della madre, la sorella ed il fratello. Orfano di padre, con la quinta elementare, ma una grossa abilita’ nella meccanica , grazie alla sponsorizzazione di alcuni parenti, si dirige in Canada. Il viaggio da Napoli ad Halifax dura 14 giorni e poi da li’ alle Cascate del Niagara. Significativa la generosita’ di un passante che vede la famigliola calabrese, un po’ impreparata al viaggio successivo e decide di comperare loro del pane e della carne in scatola. Il giovane e’ molto colpito da tale gesto che dirotta la sua vita verso una soliderieta’ che neanche lui stesso immaginava di avere . Il quattordicenne si iscrive a scuola per apprendere l’inglese, lavora in una sala da bowling e dopo 2 anni lascia le Cascate del Niagara per trasferirsi a Toronto dove studia per diventare apprendista meccanico. Grazie al prestito di uno zio, apre la sua prima officina meccanica (la prima di 75, “Active Green and Ross Tire and Auto Centres”). Si sposa con Rosa ed oggi ha 4 figli e 5 nipoti. Abbiamo deciso di raccontare la storia di Ralph perche’ sia di incoraggiamento ai giovani di oggi, che stanno diventando sempre meno giovani, in un’Italia che spinge a fuggire e che non sembra offrire lavoro ed opportunita’ di costruirsi un futuro. Sappiamo anche che questo e’ un periodo molto difficile e che tra i cittadini c’e’ un forte senso di insoddisfazione e malscontento generale.Speriamo che l’Italia innalzi di nuovo la cresta e ricominci ad essere un punto di riferimento positivo per gli altri stati e non piu’ un termine di paragone al quale compararsi nei momenti peggiori.