A Cagliari domenica 15 il Passio Sancti Ephisy

Prenderà il via domenica 15 gennaio alle ore 18:30 e si svilupperà nello scenario del centro storico cittadino, la processione del martirio “Passio Sancti Ephisy”, organizzata dall’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio per rievocare il momento in cui Efisio fu martirizzato durante le persecuzioni del 303 e poi sepolto nella chiesa a lui dedicata a Nora.

Il pellegrinaggio partirà dalla Chiesetta del Santo guerriero, attraverserà via Azuni, piazza Jenne, corso Vittorio Emanuele, via Sassari, via Roma (davanti al Palazzo Civico dove la rappresentanza della Municipalità si unirà alla processione), proseguirà nel largo Carlo Felice, ancora Piazza Jenne e via Azuni per raggiungere nuovamente la Chiesa dove, alle ore 19:15, sarà celebrata la Santa Messa solenne, officiata da S.E. Mons. Mani Arcivescovo di Cagliari e cantata dal coro “Segossini” di Sinnai.

Oltre ai Confratelli, parteciperanno alla processione i miliziani a piedi e più di 400 fedeli che indosseranno i costumi tradizionali in rappresentanza di 24 gruppi folkloristici provinciali e dalle laundeddas di Luigi Lai e dei suoi allievi.

Anche quest’anno è stato concesso il sigillo internazionale del patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, concesso in data 20 dicembre 2011 per la 356^ edizione della manifestazione “in considerazione dell’alto valore dell’iniziativa volta alla protezione e alla diffusione delle tradizioni etnomusicali e folkloristiche della Sardegna”, così come si legge dalla nota ufficiale della stessa Commissione.

“La prima uscita annuale del Santo guerriero – ha spiegato Barbara Argiolas, Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo del Comune di Cagliari – rappresenta un’occasione importante di valorizzazione della città in termini identitari, culturali e turistici in un periodo di bassa stagionalità. Il turismo religioso rappresenta oggi un segmento decisivo per il turismo cittadino, una preziosa opportunità per stimolare gli attori turistici locali ad investire e promuovere coraggiosamente non solo nel momento culmine del Primo Maggio, bensì in tutti i riti della fede durante l’intero arco dell’anno”.