Ad Atripalda Michele Naccarelli uccide la moglie Fabiola Speranza

Dramma familiare in provincia di Avellino. Una donna di 45 anni, è stata assasinata lunedì sera con sette colpi di pistola, mentre si trovava nella propria abitazione in contrada Pettirosso ad Atripalda. Sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Avellino che hanno fermato per omicidio il 47enne Michele Naccarelli, marito della vittima, che si è consegnato ai militari del comando provinciale irpino.

Il delitto dopo l’ennesima lite tra coniugi. Secondo le indiscrezioni che iniziano a trapelare l’omicidio sarebbe giunto a conclusione di uno dei frequenti litigi che caratterizzavano la vita di coppia. Naccarelli, custode della casa vinicola “I feudi di San Gregorio”, ha preso l’arma che custodisce in casa e ha fatto fuoco contro la moglie Fabiola Speranza, colpendola, sette volte.

Il delitto è avvenuto all’esterno dell’abitazione. Probabilmente Fabiola Speranza, intuendo le intenzioni del marito, potrebbe aver tentato di fuggire, ma l’uomo potrebbe averle esploso contro i colpi prima ancora di raggiungerla. Quasi tutti i bossoli, infatti sono concentrati in in punto a una certa distanza da dove è stato ritrovato il corpo della donna. Resosi conto dell’accaduto ha quindi chiamato i carabinieri, e si è chiuso in un totale mutismo.

Ha confessato in caserma. Una volta fermato e condotto in caserma, ad Atripalda, Naccarelli ha reso una confessione piena confermando ai carabinieri di aver sparato contro la moglie fino a quando sono terminati i proiettili nel caricatore della pistola, una 7,65, che custodiva in casa. Sette colpi di pistola al termine dell’ennesimo, furibondo litigio esploso nella villetta di Contrada Pettirossi. Michele Luigi Naccarelli, in preda ad un raptus, ha impugnato l’arma uccidendo così la moglie, Fabiola Speranza. La donna è stata trovata non lontano dalla soglia di casa, una villetta a due piani che la coppia stava finendo di costruire.

Da alcuni mesi i rapporti tra marito e moglie, nonostante i tre figli, due maschi e una femminuccia, erano diventati più turbolenti del solito e i litigi erano all’ordine del giorno. Dopo aver sparato, l’operaio ha telefonato ai carabinieri e al loro arrivo è rimasto a lungo in silenzio. Trasferito nella Caserma dei carabinieri, alla presenza del magistrato di turno della Procura di Avellino, Naccarelli ha ricostruito i fatti confessando di aver sparato al culmine del litigio scoppiato per motivi non ancora chiariti. Inutili i soccorsi per Fabiola Speranza. Centrata in varie parti del corpo e in organi vitali, è morta sul colpo.