Il Premier inglese Cameron bloccherà una Tobin tax europea

“Se i francesi vogliono introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie nel loro Paese dovrebbero essere liberi di farlo. Ma l’idea di una nuova tassa europea, quando quella stessa tassa non verrà introdotta in altri luoghi, non penso sia logica e la bloccherò”.

Il Premier inglese ha aggiunto che “in realtà una tassa sulle transazione in Gran Bretagna esiste già e abbiamo uno dei mercati più competitivi e di successo”. Una tassa solo europea dunque “ci costerebbe posti di lavoro e gettito fiscale, sarebbe nefasta per tutto il continente da cui vedremmo andarsene moltissime aziende finanziarie” ha avvertito Cameron, ribadendo così ancora una volta la sua posizione di distacco dall’Europa. “Io mi opporrò, a meno che il resto del mondo decida in tempi brevi di adottare una tassa simile”.

Ma sulla Tobin Tax, idea fortemente spinta dalla Francia nonostante le resistenze inglesi, Sarkozy non si ferma. Parigi è intenzionata ad andare avanti anche da sola, forse già entro febbraio come ha reso noto il sottosegretario per l’edilizia popolare, Benpoit Apparu. L’ipotesi era già stata respinta da Paris Europlace, organizzazione che rappresenta le piazze finanziarie francesi, contraria al varo di una “tobin tax” se questa nascesse da un’iniziativa unilaterale di Parigi e non fosse adottata in sede europea: “non è certo perché i finanzieri dicono di non voler essere tassati che li ascolteremo, non è affatto illogico ed è in ogni caso morale che le piazze finanziarie debbano contribuire all’uscita dalla crisi”.

Intanto la Germania punta però a ottenere un’introduzione dell’imposta a livello europeo e anche per il Premier Mario Monti sarebbe necessario che “i Paesi non vadano avanti da soli nell’applicazione della tassa”. Sulla Tobin Tax esiste una proposta della Commissione europea entro il 2014 per un incasso di circa 50 miliardi di euro. Contro il progetto si oppongono, oltre la Gran Bretagna, anche Svezia e Malta.

La posizione di veto portata avanti da Cameron lo ha fatto risalire nei sondaggi ed è appoggiata dagli euroscettici del partito Conservatore, ma delude e allontana i suoi partner pro-Europa, tra cui i Liberali democratici il cui leader, Nick Clegg, ha già organizzato un incontro lunedì a Londra per cercare di ricucire la situazione con l’Unione Europea.