Bimbi milanesi maltrattati da maestra siciliana, scatta lo sciopero delle lezioni

Incredibile vicenda a Milano. In tutta Italia da lunedì torneranno a suonare le campanelle. Accadrà anche in una scuola elementare del capoluogo lombardo ma 20 dei 23 bambini di una seconda dell’istituto comprensivo Borsi non saranno in classe. Lo “sciopero delle lezioni” è stato deciso dai genitori, che si dicono pronti a tenere a casa i figli “fino a quando la maestra di matematica non sarà sostituita”. In un esposto presentato al provveditorato il 20 dicembre scorso, mamme e papà denunciano “comportamenti aggressivi sia a livello psicologico che fisico” da parte dell’insegnante nei confronti dei bambini di 7 anni. Nella lettera si segnala come la donna “proibisca agli scolari di andare in bagno” e li punisca “spingendoli con forza, fino a farli cadere contro banchi e armadi” oppure “stortando loro le braccia”. Secondo quanto riportato dal documento consegnato all’ufficio scolastico provinciale di via Ripamonti, “alcuni bambini sono presi di mira in senso negativo tanto da farli sentire “diversi” e umiliati”. Il riferimento è al trattamento che l’insegnante avrebbe riservato a uno studente di colore a cui, secondo il racconto concordante di diversi genitori, più volte sarebbe stata requisita la merenda all’intervallo, con pretesti disciplinari sempre diversi. La preside della scuola in via Viscontini, ai margini del parco Trenno, in zona via Novara, dopo avere ricevuto nelle scorse settimane le segnalazioni dei genitori, ha ora deciso di prendere provvedimenti.

A mettere in allarme le mamme sono stati i comportamenti dei bambini. Sette di loro, “accampando mal di pancia e altri disturbi”, già dai primi giorni di lezione avevano cominciato a chiedere di potere lasciare la classe durante le ore di matematica. Il 25 ottobre scorso i genitori hanno informato della situazione la vice preside in un’assemblea di classe straordinaria, ma a loro dire “nulla è cambiato”. Le segnalazioni di violenza nelle settimane successive si sono anzi fatte più intense. Le famiglie hanno allora incontrato la preside per due volte, l’ultima il 15 dicembre, “ma anche in questo caso non è seguito alcun intervento concreto da parte della scuola”. Ora, con l’annunciato sciopero delle lezioni, qualcosa si muove. “Quello che ci preoccupa — dice una mamma — è che l’insegnante in futuro venga spostata in un’altra scuola e che continui a comportarsi con altri bambini come ha fatto con i nostri”.

La maestra, di origini siciliane, avrebbe infatti presentato una richiesta di trasferimento.