2012, un anno nuovo oltre la paura

Un anno nuovo è appena arrivato e come sarà e cosa ci porterà? Sarà buono, sarà mediocre o disastroso? Penso che al di là delle previsioni, ci venga chiesto di viverlo giorno dopo giorno con amorevolezza, grinta e fiducia. In fondo il futuro ce lo prepariamo noi da come viviamo il presente. Il nuovo che avanza richiede, per vivere al meglio, di saper bilanciare due emozioni  che coesistono nella nostra persona: la paura e il coraggio.

La paura è un sentimento che accomuna tutti, uomini, uomini e animali. È un campanello d’allarme davanti ad un pericolo, ma, a differenza degli animali, per l’uomo la paura ha un valore ambivalente, oscilla tra istinto ed elaborazione valoriale, sociale, culturale e si colloca nel cuore della nostra vita divenendo un fondamentale fattore di crescita o di regressione.

Basta guardare alle diverse espressioni che vengono utilizzate per parlare della paura: paura di noi stessi, paura di Dio, paura di crescere, paura di amare, paura del futuro, paura del nulla, paura di dire chi siamo, paura del prossimo ed altro. Allora potremmo riflettere su quale ruolo gioca la paura nella sfera del personale? Con quali dinamiche la persona affronta, domina, rielabora o subisce la paura? Quando e secondo quali modalità essa sconfina nella malattia? Come possiamo imparare a non aver paura della paura?

Un modo per affrontarla è la consapevolezza di poter avere delle capacità di saggezza del cuore per superare alcune situazioni. La paura così diminuisce, lasciando spazio all’intelligenza che interviene per trovare alcuni modi di soluzione.

Invece in alcune situazioni la paura finisce per diventare panico, soprattutto quando pensiamo di

non avere vie d’uscita. È importante dunque che s’impari fin da piccoli a valutare i diversi modi di affrontarla per evitare, più avanti, di volersi o diversi adeguare al gruppo ed esporsi, quindi, a sostenere  una tesi non condivisa dagli altri. Questo perché il pensiero di rimanere soli aumenta il livello di paura e di ansia. Ecco perché il coraggio è qualcosa che si costruisce gradualmente nel corso di una vita intera, a cominciare dai primi anni: questa forza d’animo è indispensabile per la costruzione della stima di sé. Due persone possono passare per le stesse prove esistenziali, ma affrontarle in maniera completamente diversa. Penso, al postutto, che le viva meglio colui che ha dei valori evangelici, che sa di avere degli amici che su di lui fanno affidamento, che ha una buona stima di sé e una visione ottimista della vita.

“Aumenta la nostra fede!” Il Signore rispose: “ Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare, e3d esso vi ascolterebbe”. (Lc. 17,6).