Nave sequestrata in Oman l’equipaggio è composto da siciliani

Catturata al largo delle coste dell’Oman, Emirati Arabi, la nave attaccata è stata attaccata dai pirati. A bordo della “Enrico Ievoli”, dell’armatore Marnavi di Napoli, ci sono 18 persone, sei delle quali italiane. Gli altri marinai sono 5 ucraini e 7 indiani. La petroliera, lunga 138 metri, trasporta circa 15.750 tonnellate di Soda caustica. Partita da Fujairah (Uae) era diretta nel Mediterraneo. La compagnia è stata avvertita alle ore 05:00 del mattino e il comando nave ha avvertito immediatamente il comando generale delle Capitanerie di Porto.

La notizia del sequestro è stata data sul sito della compagnia con un avviso di emergenza in corso, che sottolinea come la nave sia stata oggetto di un atto di pirateria quando era al largo del golfo di Oman, a 18.3 gradi di longitudine Nord e 57.6 gradi di latitudine Est. ”In questo momento non siamo in grado di fornire dichiarazioni per carenza di altre informazioni”, si legge ancora. Marnavi è una compagnia di navigazione specializzata in trasporti chimici e alimentari con sede legale a Napoli e cinque navi nella flotta. “I pirati sono a bordo, ma noi stiamo tutti bene”, ha detto Agostino Musumeci, il comandante della petroliera. A riferire il contenuto del la telefonata l’armatore e amministratore delegato della Marnavi Spa, Domenico Ievoli, che ha confermato che a bordo c’è un equipaggio composto da 18 membri di cui 6 italiani, compreso il comandante. Sono tutti siciliani. ”Secondo quanto sappiamo, la “Ievoli” è attualmente in navigazione verso una destinazione sconosciuta, presumiamo la Somalia”, ha aggiunto l’armatore della Marnavi spa. ”In una telefonata il comandante Agostino Musumeci, catanese e di grandissima esperienza, ha detto che al momento non ci sono problemi”, ha aggiunto.

La Farnesina conferma il sequestro ad opera di un gruppo di pirati della motonave italiana avvenuto nelle prime ore di questa mattina a largo dell’Oman. Lo rendono noto fonti del ministero degli Esteri che, attraverso l’Unità di Crisi, si mantiene in stretto contatto con la Marina Militare e con l’armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda. Solo qualche giorno fa era stata liberata la Savina Caylyn, sequestrata a febbraio, mentre alla fine di novembre era stata rilasciata la Rosalia D’Amato, dopo essere stata sette mesi nelle mani dei pirati.