A Melfi picchiata finché non ha esalato l’ultimo respiro

Il medico legale ha riscontrato “gli evidenti segni di percosse” che l’hanno uccisa, sotto l’albero, nel giorno dell’antivigilia di Natale. È una donna ucraina, Mariya Alferenok 53 anni, da dieci anni a Melfi in provincia di Potenza.

Pochi amici, qualche conoscente. Frequentava per lo più badanti sue connazionali. Niente relazioni pericolose né grilli per la testa. Ed è proprio tra i conoscenti della donna che i carabinieri hanno scavatoi. Tra questi c’è l’ex fidanzato di Mariya. Si tratta di un connazionale più giovane di lei di quasi 20 anni. È rimasto in caserma, come altri testimoni, per molte ore. È stato il suo convivente, invece, a chiamare i carabinieri. Per l’ora della morte ha un alibi. Lo ha fornito durante il suo interrogatorio. Ora i carabinieri lo stanno verificando. Gli investigatori non escludono il movente passionale o di gelosia. Anche perché, ma è un’indiscrezione al momento non confermata da alcuna fonte ufficiale, pare che i due uomini, legati sentimentalmente a Mariya, di recente abbiano litigato in modo molto acceso.