A Vibo Valentia il volume su Giuseppe Morabito

Un vescovo di Mileto, professore e giornalista, tra i terremoti della Calabria “Giuseppe Morabito Vescovo di Mileto – tra pastorale organica e problematiche della storia” è il titolo del nuovo libro di Filippo Ramondino, un volume di ben 384 pagine pubblicato per le edizioni Apoikia-Adhoc di Vibo Valentia. Il libro di Ramondino è una preziosa monografia su monsignor Giuseppe Morabito, antico vescovo della diocesi di Mileto, nel periodo 1898-1923, ma anche professore e giornalista, un appassionante lavoro che aiuta a conoscere, nel profondo e nel particolare, una straordinaria figura di pastore che seppe dare alla diocesi una grande spinta di rinnovamento sociale, spirituale ed anche culturale e scientifico, nel contesto e tra difficoltà del tempo.

Filippo Ramondino in questa affascinante ricerca storica e antropologica scende nella lontananza di quegli anni tra i libri di Morabito, i suoi articoli pubblicati, i documenti inediti, le fonti d’archivio e le notizie storiografiche. Giuseppe Morabito, cinquantaseiesimo vescovo nella cronotassi dei vescovi di Mileto, nella prima diocesi latina fondata dai normanni in Calabria, era nato il 5 giugno del 1858 ad Archi di Reggio Calabria, nel 1870 era entrato nel seminario arcivescovile della città dello Stretto e il 20 dicembre di nove anni dopo era stato ordinato suddiacono, un anno dopo, nel 1880, diacono e nel 1881 ordinato sacerdote. Nel 1885 Morabito inizia l’attività di giornalista scrivendo su “L’Albo Reggino”, “La Zagara”, “Il Cittadino”, “Fede e Civiltà”, di quest’ultimo giornale è stato pure vice direttore. Giuseppe Morabito ha pubblicato diversi volumi di prosa e di versi. Il 15 dicembre del 1898 è ufficialmente il vescovo della diocesi di Mileto. Nel 1905, l’8 settembre, un violento terremoto colpisce la Calabria ed anche la zona nord della diocesi. Monsignor Morabito si trasferisce nell’episcopio-baracca e dà via ad una intensa attività di soccorso e nel contempo di ricostruzione. Impianta nella città di Mileto una Tipografia Vescovile dove farà stampare numerose pubblicazioni e dove, nel 1906, esce il primo numero de “Il Normanno. Eco della Diocesi”. É il 1907 quando viene inaugurato, nel seminario vescovile di Mileto, l’Osservatorio Sismico e Meteorico. Nello stesso anno, il 23 ottobre, l’osservatorio registra un nuovo terremoto nel litorale ionico meridionale della Calabria e il 28 dicembre del 1908 un altro terremoto, questa volta ben più forte, che colpisce duramente la parte meridionale della Calabria e il messinese. La zona sud della diocesi di Mileto è disastrata. Il vescovo si stabilisce a Gioia Tauro per essere vicino alla popolazione colpita e alle comunità desolate.

Monsignor Morabito fino alla sua morte, avvenuta il 3 dicembre del 1923, non ebbe più una vera casa ma la cosiddetta “baracca vescovile”. Da quando aveva assistito al violento terremoto del 1894 e poi a quelli del 1905, 1907 e 1908, Morabito ebbe piena coscienza del problema tellurico in Calabria e durante il periodo del servizio episcopale rivide più volte il suo programma pastorale orientandolo secondo le incombenze e le necessità del momento legate agli eventi catastrofici. Rientra in queste necessità l’istituzione dell’osservatorio sismico che prese proprio il suo nome “Osservatorio Morabito”, un osservatorio molto noto ed apprezzato anche nel mondo scientifico nazionale ed internazionale. Un vescovo sensibile in una terra ballerina dove lo stesso Morabito definisce e ridefinisce il “tremendo mistero religioso del terremoto” e precisa, sottraendo stereotipate considerazioni popolari, che “i disastri non devono essere mai considerati come castigo di vendetta, ma come lezioni, ammonimenti, richiami”.

L’autore dell’interessante volume, Flippo Ramondino, è nato a Vibo Valentia nel 1963, sacerdote della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, ricopre attualmente gli uffici di cancelliere vescovile, direttore dell’Archivio Storico Diocesano ed è docente di storia della filosofia presso l’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” di Catanzaro.