Monti stringe per salassare gli italiani entro Natale

I nuovi “balzelli” (case e attività all’estero, capitali scudati) servono a raggiungere il saldo finale “invariato” compensando quello che si “concede” sul lato “sociale”, in particolare alzando a 1400 euro (per un solo anno, però) la soglia delle pensioni che beneficeranno della rivalutazione e ampliando il “bonus” sull’Imu (ex Ici) per le famiglie con figli sotto i 26 anni. Le modifiche dovrebbero valere, complessivamente, introiti per 2 miliardi di euro. La manovra mercoledì mattina dovrebbe approdare alla Camera dei Deputati. Il condizionale è d’obbligo perché i lavori nelle commissioni procedono a rilento, tanto da rendere con tutta probabilità necessaria una maratona notturna. Ma il presidente Fini, ha escluso ritardi: “Non ho alcuna intenzione di differire. La manovra domani mattina sarà in Aula”. Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il ministro competente a porre la fiducia sulla manovra economica, ove necessario. L’affannosa ricerca delle novità in “tempo reale” ha prodotto un equivoco. Sembrava fosse in arrivo un nuovo bollo da 34,20 euro sui conti correnti (in realtà tecnicamente applicato sull’estratto conto cartaceo obbligatorio) . In realtà, quell’imposta, per le persone fisiche c’è già ed è in vigore da anni. “La novità – spiega in serata sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani- è che viene eliminato questo bollo sui conti correnti e sui libretti fino a 5 mila euro”. Il sottosegretario spiega il perchè di questa misura: “Se facciamo la lotta al contante e chiediamo alle banche di non far pagare ai piccoli correntisti certe spese, allora dobbiamo togliere anche questo bollo. È uno sgravio a favore delle persone che verrà compensato dall’aumento del bollo fino a 100 euro per i conti correnti delle imprese e delle persone giuridiche”.

Aumento dall’1,5% (che dava un gettito di due miliardi) al 2% del prelievo sui capitali scudati. In più è prevista una imposta di bollo annuale (che resterà sempre, fino a eventuale abolizione) al 4 per mille per il 2011, che avrà un’eccezione (in peggio) nel 2012 e 2013 con una aliquota che salirà, per i prossimi due anni, al 10 per mille (tornando poi al 4 per mille nel 2014). Si tratta, secondo il Governo, di un “prelievo sull’anonimato” per i contribuenti che hanno aderito agli “scudi”. Le novità sui capitali scudati garantiranno un maggior gettito di 366 milioni nel 2012 e 2013 e di 559 milioni a regime dal 2014.

Contributo di solidarietà sulle “pensioni d’oro” del 15%. Il contributo sarà applicato per l’importo eccedente i 200 mila euro.

Sconto sull’Imu per le famiglie con figli. Si parte dalla detrazione, che rimane, di 200 euro per tutti, che “è maggiorata di euro 50 per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. L’importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare un massimo di 400 euro”. In sostanza, lo sconto massimo che il Fisco concede sull’abitazione principale sarà pari a 600 euro: 200 euro della detrazione di base e 400 per il numero dei figli a carico.

Tassa dello 0,76% per gli immobili detenuti all’estero “a qualsiasi uso destinati, delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato”. L’imposta “è dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso”. La tassa dello 0,76% sul valore degli immobili “è costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è computato l’immobile”. L’imposta dovrebbe portare 98,4 milioni l’anno dal 2012.

E’ istituita un’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia. L’imposta è dello 0,1 per cento annuo del valore delle attività finanziarie per il biennio 2011-2012 e dello 0,15% a partire dal 2013. Dall’imposta si deduce, fino a concorrenza del suo ammontare, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’eventuale imposta patrimoniale versato nello Stato in cui sono detenuti i prodotti e gli strumenti finanziari. L’imposta dovrebbe garantire un gettito di 8,9 milioni nel 2012 e 2013 e 13,4 milioni dal 2014.

La rivalutazione automatica delle pensioni è riconosciuta “per l’anno 2012 esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a 3 volte il trattamento minimo” (ovvero finao a circa 1400 euro). Per il 2013 invece la soglia saràa più bassa; rivalutazione solo per le pensioni oltre 2 volte il minimo (quindi fino a circa 900 euro).

“In via eccezionale sarà possibile per i lavoratori che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni entro il 31 dicembre 2012 i quali avrebbero maturato, prima dell’entrata in vigore del decreto, i requisiti per il trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2012” andare in “pensione anticipata al compimento di un’età anagrafica non inferiore a 64 anni”. Sempre nelle modifiche è previsto che chi andrà in pensione prima dei 62 anni avrà una riduzione delle quote di trattamento pari a 1 % e non più 2% come previsto in precedenza.

Contributi: aumento autonomi fino a 24% – Aumentano i contributi pensionistici per gli autonomi fino ad arrivare nel 2018 al 24%. L’aumento è dell’1,3% dal 2012 e dopo di 0,45 punti ogni anno fino appunto a raggiungere il 24% a regime. Il testo iniziale prevedeva un’aliquota del 22% a regime.

L’ulteriore apertura del mercato dei taxi almeno per ora è stata congelata. Nessun dietrofront, invece, per le farmacie che hanno mal digerito la decisione del governo di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C distribuiti con ricetta medica anche nelle parafarmacie e nei supermercati . Forse già lunedì potrebbe scattare la serrata dei punti vendita tradizionali. Mentre dai parafarmicisti stanno arrivando in queste ore migliaia di fax a Palazzo Chigi con la richiesta a Monti di “non cedere alla pressione delle lobby”.

Tra le altre novità in campo delle liberalizzazioni dovrebbe esserci lo slittamento dal 2012 al 2013 di tutte le norme relative, con l’eccezione appunto di quella delle farmacie. Vale a dire l’imposizione di distanze minime per l’apertura di esercizi e il divieto di aprirli in più sedi; la limitazione dell’esercizio di una attività economica ad alcune categorie o il divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di alcuni prodotti. Un aiuto arriva però per le aziende in crisi: via libera ad un emendamento che allunga di 72 mesi la possibilità di pagare le rate a Equitalia.