C’è l’accordo per salvare l’Europa

Raggiunto un punto di incontro per arrivare ad una “unione di bilancio”, mettendo vincoli più stretti e puntando ad un sostanziale “pareggio” come regola base dei bilanci degli Stati. Viene previsto uno sforamento strutturale massimo pari allo 0,5% del Pil, lasciando la possibilità di aggiustamenti del deficit a fronte di cicli economici sfavorevoli o eccezionali circostanze economiche. Mentre sul fronte degli strumenti per difendere l’euro, si è appreso che Mario Monti, insieme ad altri colleghi (tra cui Sarkozy) ha rivolto un appello ad Angela Merkel per estendere funzioni e ruolo del fondo salva-Stati e per non lasciar cadere l’ipotesi degli eurobond. E previsto l’anticipo a luglio 2012 dell’introduzione dell’European Stability Mechanism, ma sul rafforzamento con una sorta di “licenza” speciale, in modo da poter intervenire anche direttamente a sostegno del sistema bancario, l’accordo deve superare l’opposizione tedesca.

L’intesa per un “patto fiscale” con impegni stringenti è il primo risultato del vertice. I Paesi dell’Eurozona dovrebbero adottare un limite massimo dello 0,5% del Pil per il deficit annuale. Una decisione che sarebbe presa nell’ambito di un patto fiscale complessivo che renda più severe le regole di bilancio e le procedure di emissioni del debito. L’attuale limite, peraltro superato da quasi tutti gli stati, Germania e Francia compresi, era stato fissato nel 3% di deficit per anno. Secondo il documento, gli Stati membri potrebbero superare lo 0,5% di deficit soltanto in casi eccezionali o per affrontare una recessione. “I bilanci dei governi dovranno essere, in linea di principio, in pareggio – dice la bozza – . Gli stati membri possono avere un deficit solo in seguito ad un impatto sul bilancio del ciclo economico o in caso di eccezionali circostanze economiche”.

La bozza conclusiva spiega che l’Esm dovrebbe avere la possibilità di ricapitalizzare direttamente le banche. Ma la Germania non sembra disponibile. E c’è da capire se ci sarà, e come, l’unificazione tra l’attuale “fondo slvastati” da 400 miliardi con il nuovo, portando a una dotazione comoplessiva di oltre 900 miliardi di uno scudo contro la crisi e la speculazione.

“Il Consiglio europeo è determinato a preservare l’integrità Ue – si legge nella bozza – e la coerenza tra l’area dell’euro e la Ue nel suo insieme. Con questo obiettivo primario in mente, e completamente determinati a superare insieme le attuali difficoltà, abbiamo oggi convenuto un nuovo patto fiscale e un più forte coordinamento delle politiche economiche nei settori di comune interesse”. Sull’Esm, che secondo la bozza dovrebbe avere una capacità di 500 miliardi di euro, i leader concordano: “Il nostro obiettivo comune è che l’Esm entri in vigore a luglio 2012. L’Esm avrà la possibilità di ricapitalizzare direttamente gli istituti bancari e di avere in sé le caratteristiche necessarie di un istituto di credito”. Infine il fondo di salvataggio esistente, l’Efsf continuerebbe a operare fino a metà 2013.