Mettere la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere il progetto d’integrazione Unione ma anche l’economia internazionale. E’ il tentativo che faranno i big europei nell’imminente vertice. Al centro del summit la riforma dei Trattati e il “muro” finanziario da erigere a difesa dell’euro. Se Berlino mercoledì si è detta “più pessimista” sulla possibilità di un accordo, a poche ore dal via al vertice di Bruxelles un allarme arriva anche da Parigi. Nell’Ue la situazione “è grave”, “l’euro può esplodere” e “l’Europa disfarsi”, ha detto il ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, che paventa una “catastrofe” non solo per il Vecchio Continente e la Francia, ma “per tutto il mondo”. Mercoledì anche il presidente francese Nicolas Sarkozy ha affermato che il “rischio di esplosione” dell’Ue rimarrà “concreto” fino a quando l’accordo trovato lunedì scorso tra la Francia e la Germania per un nuovo trattato Ue non diventerà effettivo. Preoccupato anche il presidente americano Barack Obama, che mercoledì ha chiamato la Cancelliera Angela Merkel.
Monti a Bruxelles troverà sul tavolo già impacchettata la proposta dell’asse franco-tedesco, con Berlino e Parigi convinte che senza la loro ricetta di una “superMaastrich”, fatta di un nuovo trattato basato sul rigore e le sanzioni automatiche da raggiungere anche a 17 se non sarà possibile a 27, l’Ue possa “esplodere”. E dall’altra tutti quei paesi, Gra Bretagna in prima linea, che guardano ad un possibile revisione dei trattati pronti a rilanciare i propri “interessi”. Con il rischio che rimetterci mano sia come riaprire il “vaso di Pandora” delle rivendicazioni nazionali. E allora la domanda che sorge spontanea è quale è il motivo che ci continua a tenere legati ad un euro che ci ha mandato in rovina? Perché non tornare alla nostra bella lira ed uscire dal carrozzone trainato dalla Germania?