Alta tensione in casa Roma effetto Enrique

La Roma rimarrà sotto la giuda tecnica di Luis Enrique, almeno fino a Natale. La fiducia a tempo per lo spagnolo sta per scadere anche se non si comprende fino in fondo perché il club capitolino non abbia fin da subito rimosso l’asturiano. Al di là dei risultati negativi, preoccupato il clima pesante e di forte nervosismo in casa della società di Thomas DiBenedetto. La Roma si è dovuta confrontare di nuovo con il nervosismo di Osvaldo che, dopo il caso Lamela, costatogli la mancata convocazione per Firenze, è stato protagonista di una nuova discussione (ma più soft) con un compagno (pare uno tra Josè Angel e Heinze), che lo ha fatto uscire sbraitando.

Ma per la Roma è tempo di non sbagliare più. Già nel prossimo turno contro la Juve. Anche se non sarò facile contro la capolista. Qursta Roma non segna, ha realizzato solo 15 reti dopo 13 giornate. Per trovare confronti negativi bisogna ritornare alla stagione 1995-96, quando sulla panchina sedeva Carlo Mazzone. E a proposito di quest’ultimo, ieri è intervenuto anche su Totti. “Ho l’impressione che giocatori come lui siano scomodi—ha detto — perché sono personaggi che offuscano gli altri e spesso si vuole scaricarli”.

La dirigenza nega decisamente, tanto più che contro la Juve ci sarà bisogno della migliore squadra possibile perché, se è vero che il club non esonererà Luis Enrique, non è escluso che quest’ultimo in caso di tracollo (non di sconfitta) possa gettare la spugna con grande esultanza del tifo romanista.