Prende forma l’Unione del Cuneese

L’Assemblea dei Sindaci dei comuni che formano il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, riunitasi la scorsa settimana,  ha dato formalmente il via alle procedure per la nascita dell’Unione dei Comuni del Cuneese, con funzioni socio assistenziali.

Si tratta di un’altra importante tappa sulla strada della realizzazione di una struttura associata che consenta al territorio cuneese di continuare ad occuparsi direttamente di un settore che riveste un’importanza basilare per la qualità della vita dei propri cittadini, soprattutto delle fasce più deboli.

In un momento di particolare difficoltà economica, con forti rischi che la stessa coesione sociale venga messa in discussione, la decisione dei sindaci dei comuni aderenti al Csac di dare vita all’Unione per ottemperare alle leggi che prevedono lo scioglimento dei consorzi e, soprattutto, per non privare i loro comuni di una diretta gestione di servizi tanto delicati, costituisce la dimostrazione di una grande responsabilità e del desiderio comune di continuare un’esperienza che, col Csac, si è rivelata senza dubbio positiva.

Toccherà ora ai Consigli Comunali approvare lo Statuto e procedere speditamente sulla strada della materiale costituzione dell’Unione.

Fino a quel momento sarà comunque il Csac a continuare ad occuparsi del sociale nel cuneese: questo rappresenta una garanzia.

Permangono le forti preoccupazioni per l’atteggiamento assunto dalla Regione Piemonte, tra le poche regioni a non ricorrere alla Corte Costituzionale contro una legge che è palesemente illegittima e che vorrebbe privare i comuni della possibilità di determinare e di gestire servizi che la legge riserva alle loro competenze.

Ancora più preoccupante è la situazione finanziaria, anche questa oggetto di un ricorso al Tar da parte del Consorzio Cuneese contro il riparto dei fondi effettuato con modalità per lo meno discutibili da parte della Regione.

In un momento difficile e per molti versi anche drammatico, con il sociale sempre più importante nella vita delle famiglie, si contrappongono due visioni a volte anche diametralmente opposte: quella responsabile dei comuni che, sia pure tra mille difficoltà, continuano a voler difendere il settore e le conquiste realizzate in questi anni, e quella della Regione Piemonte, che, con scelte fortemente ideologiche, cerca invece di “spostare” verso altri enti  la gestione del settore.

E’ importante che i comuni non perdano il controllo di un settore tanto delicato. Ecco perché la deliberazione del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, che ha approvato lo Statuto della nuova Unione, va nel verso giusto.