I reggini meno abbienti rimangono a piedi

“Come volevasi dimostrare e seguendo un inevitabile copione a Reggio Calabria le ‘partecipate’ sono sempre nell’occhio del ciclone e talvolta da vittime sacrificali, delle scellerate gestioni comunali diventano carnefici”. Non usa mezzi termini Teresa Libri, del primo circolo Fli Reggio Calabria, nel descrivere l’attuale condizione in cui versa l’Atam “partecipata per antonomasia forse la prima società in assoluto sin da quando si chiamava Ama, che ha messo in atto quello che mesi fa era soltanto un paventato disegno.  A causa del mancato pagamento da parte del Comune, l’unica azienda di trasporto locale cittadina ha soppresso gli abbonamenti a tariffe agevolate che tanto facevano comodo alle famiglie meno abbienti o a coloro che hanno più componenti della famiglia che usufruiscono del servizio di trasporto pubblico. Un vergognoso tira e molla tra questa e quella ‘partecipata’ e l’amministrazione comunale ormai ridotta a dover ricorrere a drastiche misure per poter ‘racimolare’ capitale da ogni settore. Come al solito a farne le spese sono i cittadini, silenti contribuenti che subiscono ogni colpo di testa ed ogni avventata decisione per avere in cambio cosa: restrizioni su restrizioni, disagi su disagi, vedere la propria città sulle prime pagine dei più importanti quotidiani nazionali ed internazionali, non certo per le eccellenze da valorizzare,  ma per le squallide vicende giudiziarie che colpiscono i maggiori esponenti della politica”.

Una disamina netta da parte dei finiani che non lascia spazio a repliche. “Nel frattempo si viaggerà “a sbafo” sugli autobus dell’Atam perché nessuno è disposto ad acquistare il titolo da viaggio a prezzo pieno, si viaggerà rischiando la multa, aspettando che arrivino tempi migliori per l’Azienda e mentre si aspetta gli addetti ai lavori sono già all’opera per l’ennesima festa, l’ennesimo clamoroso evento di stampo regionale che graverà prepotentemente sulle casse comunali. Non ci è ancora dato sapere di cosa si tratta, ma non c’è problema per questo i soldi ci sono, i debiti possono aspettare”.