Maltempo killer 4 morti a Saponara

Lacrime e fango in provincia di Messina, già duramente colpita da danni e vittime nel 2009. La catastrofe si ripete a distanza di due anni e adesso, accertate al momento, sono quattro le vittime della frana di un costone roccioso a Saponara. L’acqua con violenza ha fatto franare tutto travolgendo un gruppo di case a Scarcelli, trascinando via un bambino di dieci anni. Le altre vittime sono un padre e un figlio (la madre si è salvata aggrappandosi a una ringhiera) e una ragazza di 24 anni.

Nella vicina Monforte San Giorgio è rimasto ferito gravemente il conducente di un escavatore che stava ripulendo una strada da massi e detriti: il mezzo è stato investito da una frana che lo ha fatto ribaltare.

Tremila famiglie sono rimaste senza corrente elettrica, strade chiuse e treni fermi per le frane, intere città invase dal fango, con le persone bloccate negli uffici e nelle abitazioni. Una intera frazione isolata, con cinquanta famiglie bloccate nelle proprie case. Un gruppo di disabili ospite di una struttura d’accoglienza prigioniero per un’intera giornata. Un incubo che sembra una nuova Giampilieri.

Insieme a Saponara è Barcellona Pozzo di Gotto l’altra città vittima del maltempo. “I danni, vista l’ampiezza della zona che è stata colpita dal fango, potrebbero essere anche maggiori di Giampilieri”, dice Candeloro Nania, sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, dove lo straripamento del torrente Longano ha provocato l’allagamento dell’intera città. Cinquanta famiglie sono rimaste isolate nella frazione di Migliardo Gala.

A Milazzo allagato in parte l’ospedale cittadino e a Castroreale problemi per la viabilità con strade inagibili. Chiusa anche la A20 Messina-Palermo in entrambe le direzioni nel tratto tra lo svincolo di Milazzo e quello di Barcellona Pozzo di Gotto per smottamenti. Il sindaco Nania, ha invitato la cittadinanza a non uscire di casa. Il blackout seguito ai nubifragi ha lasciato tremila famiglie al buio.

Martedì sera la polizia ha liberato nove disabili e due operatori che si trovavano bloccati al primo piano di una comunità a Barcellona, dopo che il pianterreno si era allagato a causa delle piogge. Nel pomeriggio gli agenti avevano soccorso alcune persone rimaste intrappolate nelle loro auto in via del Mare e in via del Milite Ignoto.

L’ondata di maltempo era attesa sulla costa jonica del Messinese, per questo il sindaco di Messina aveva predisposto la chiusura delle scuole, ma s’è invece abbattuta sul versante tirrenico, tra Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. La situazione più drammatica è quella della città del Longano, il fiume che è straripato affogando nel fango tutto il centro di Barcellona e le zone periferiche.

L’acqua scesa sui versanti delle montagne ha fatto straripare il torrente Longano, che attraversa il centro cittadino, allagando botteghe, cantinati, persino gli ingressi di Tribunale e Municipio. A Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese, è crollato un ponte di modeste dimensioni che collega Calderà e Spinesante, zone di villeggiatura, e ha ceduto il controsoffitto di un’aula dell’istituto industriale. Critica anche la situazione in Contrada Pozzo Perla, tra Barcellona e Milazzo, dove alcune famiglie sono rimaste completamente isolate, e nella frazione Gala, il cui accesso è interrotto da una frana. Un’altra frana ha invece interrotto la strada statale 113 tra Barcellona e Terme Vigliatore. Completamente isolate anche le Eolie.

Disagi anche sui Peloritani, le colline che spalleggiano Messina, il sindaco Giuseppe Buzzanca aveva già disposto per l’allerta la chiusura di tutte le scuole della città. Stesso provvedimento anche dall’Università di Messina che ha sospeso le attività didattiche in tutte le strutture dell’Ateneo. Scuole chiuse anche a Taormina. Intanto il mare forza 7 ha creato disagi nella zona centro-nord di Messina e un peggioramento è previsto per le prossime ore proprio sullo Stretto.