E’ finita la prima era Berlusconi. E ora?

Martedì 8 novembre 2011 è finita l’era Berlusconi una parte dell’Italia sarà pure felice e l’altra lo è molto di meno. Che il suo tempo fosse giunto al termine era già nell’aria, ma personalmente non mi è piaciuta la maniera in cui questa parte di storia si sia conclusa certamente non in una maniera di cui esserne orgogliosi dato che da anni è stato dato il via alla demolizione sistematica dell’immagine e moralmente poi dell’uomo Berlusconi, il quale ha avuto anche le sue personali colpe in causa e non sta a me giudicare poiché sono cose private, cose sue intime.

Gli avversari suoi pur non essendo immacolati non si sono risparmiato nulla e hanno caricato a testa bassa attaccando pure la sua famiglia, è stato giusto?

E cosa hanno di meglio da offrirci ora questi suoi avversari se non ancora sacrifici maggiori solo per noi… perché loro proprio questa parola non la conoscono e anzi se ne guardano bene di aprire un vocabolario per comprendere il suo significato. . . ma torniamo al Signor Berlusconi, ai tradimenti di quei signori che lo hanno abbandonato dopo essersi saziati nella greppia piena, ora questi hanno cambiato divisa e io mi chiedo fino a che punto i nuovi padroni potranno fidarsi di loro, mezzi calzini erano prima e mezzi calzini resteranno sotto la nuova bandiera.

Berlusconi andrà via a modo suo, scrollandosi di dosso tutto il fango che lo aveva appesantito e finalmente potrà godersi la sua vita privata come meglio vorrà  senza rendere conto più a nessuno, ma così sarebbe dovuto essere anche prima ed invece della sua vita ne hanno fatto un circo mediatico come se i registi occulti che hanno ideato questo film fossero persone candide come la neve ed invece se si potessero aprire i loro armadi non sarebbero sufficienti quanti autocarri per lo spurgo…

D’altronde a noi è ancora noto e lo ricordiamo il dolore che ci ha causato lo studio di settore e il prelevamento di un tot per cento dai conto correnti degli italiani, e di tanti altri balzelli, la distruzione dell’IRI, la Telecom-Serbia e chi più ne ha ne metta. Dicevo che Berlusconi andrà via senza dirci la verità di cui è a conoscenza: entrando nell’eurozona abbiamo ceduto la nostra sovranità in mano di coloro che sono a capo della BCE. L’Unione Europea è una trappola ideata dalla Germania e dalla Francia per meglio governare e controllare paesi come la Grecia, L’Italia, la Spagna; la Grecia se la sono già mangiata, ora forse toccherà a noi e poi alla Spagna e così via via gli altri stati del Sud Europa.

L’Italia non è insolvente, anzi è uno dei pochi stati ad avere un avanzo primario ovvero a incassare più di quello che spende al netto degli interessi sul debito pubblico; è in questo pasticcio perché non ha un prestatore, una banca centrale sovrana o una moneta sovrana. L’euro ha trasformato uno Stato solvente in uno Stato insolvente. L’indebitamento delle famiglie italiane e delle società non finanziarie è il più basso d’Europa ( 42% del Pil, contro il 103 britannico, l’84 spagnolo,il 63 tedesco e il 51 francese). Ora in Francia hanno appena approvato una manovra da cento miliardi di euro, loro erano già insolventi, ma la domanda è: dove li hanno presi i cento miliardi di euro, e la Bce che cosa sta controllando?

Ah… è impegnata ad imporre i suoi diktat e nella maniera più arrogante e lesiva della sovranità nazionale; in  Grecia presto aprirà presso Atene uffici permanenti per monitorare l’applicazione delle misure imposte, come una sorta di vicerè europeo.

Si ricordi l’Argentina che ha fatto! Oggi viaggia con un pil dello stesso livello cinese. Per raggiungere questo risultato ha mandato via il FML, ha nazionalizzato le imprese strategiche, si è sganciata dal dollaro come tasso di cambio e soprattutto chiudendo l’ingresso ad ogni cenno di globalizzatore dell’economia; noi ringraziamo tutti i politici che ci hanno infilare in questo incubo!

Amato, Dini, Draghi, Scalfaro, Grazie!!

A me caro Signor Silvio Berlusconi che Lei vada via a questa maniera dispiace immensamente, se ne andrà via sbattendo la porta e, magari, anche giustamente nauseato e schifato dall’essersi circondato da tanti ipocriti. A noi forse ci toccherà rivedere nuovamente certe facce prive di curiosità verso un qualunque futuro, ben impiantate in quel presente che verrà, vecchio come loro dal quale in realtà non si sono mai schiodati e, dicendola fino in fondo, di questa rappresentazione scenica che a noi costerà lacrime di sangue, mentre loro… ormai abbiamo piene le tasche: Forse sarà giunto il momento di guardare oltre!

Ciao Silvio!