In preda all’insonnia

Tutti abbiamo passato una notte insonne, l´eterna veglia cercando inutilmente di dormire. Ieri sera mi è succeso e non solo ho ripercorso mentalmente il labirinto della mia storia, ma mi sono anche accorta della grande verità che contengono le parole della leggendaria ninna nanna:

”questa bella bambina non riesce a dormire,

E il sonno birichino non vuole venire…”

Sebbene la biologia parli molto delle funzioni del sonno; non è ancora chiaro il motivo esatto per cui dobbiamo dormire; grosso modo le spiegazioni esistenti parlano di un periodo di riposo e conseguente risparmio energetico della  nostra attività cerebrale prima di iniziare un nuovo giorno.

Mi giravo e rigiravo mentre le lenzuola si ingarbugliavano con l´insonnia… Ho cambiato più di una volta  posizione e cuscini; ho provato a sfogliare un libro (ho perfino sfidato la mia presbiopia leggendo un capitolo senza occhiali); mi sono preparata un tè caldo; ho provato una tecnica innovativa di meditazione rilassante che, qualche giorno fa, avevo visto per televisione…

Infine ho provato a respirare … ovviamente “non ho superato questo esame”, perché non ho ​​fatto altro che respirare il mio proprio micro clima di tensione e di offuscamento.

Nei capitoli della storia dell’umanità c’è sempre stato un interesse particolare per il significato dei sogni: la loro interpretazione è alla base della psicoanalisi; sono stati l´ispirazione di creativi ed artisti; sono stati considerati come visioni profetiche, e analizzati in laboratori di neurologia, mentre  la cultura popolare li raccoglie per decodificali in un numero e che viene poi usato per scommettere sulla lotteria …ma in fondo le immagini dell´insonnia per noi continuano a rapresentare un enorme mistero …

Ho invocato inutilmente dei e semidei, ho contato più di cento pecore che saltavano fuori da pascoli tranquilli, e quando il sole ha cominciato a sorgere, i miei pensieri si sono finalmente allineati in una risposta.

“Non c’è rimedio migliore per dormire bene, che avere buoni sogni”

Le mie preoccupazioni quotidiane avevano preso in ostaggio i miei sogni, le mie responsabilità luccicavano sul cuscino; ho ripassato mentalmente la mia agenda della settimana e ho respirato ed aspirato gli spazi liberi riempiendoli di  altri impegni. Tutto era “dovere”…. cosa fare, come  farlo, quando e dove farlo..

Il sonno birichino non voleva venire, perche l´avevo fatto a pezzi con il mio lungo elenco di impegni e ovviamente in presenza di tale rigore i miei sogni se n´erano andati. Avevo preferito posti dove si potesse sognare…

E sono cominciate cosí le trattative. Da una parte i sogni … asserragliati, esponendo la loro “sana resistenza” ad essere legati a esigenze eccessive. Dall’altra parte la mia insonnia … nervosa, cercando di difendersi utilizzando una mente esausta e sopraffatta da tanto pensare.

Abbiamo raggiunto un accordo …. Ho aperto uno spazio che il mio stress quotidiano aveva chiuso. Ho aperto la gabbia imposta dalla mia attività mentale, e senza nemmeno propormelo, i miei sogni sono riapparsi perché in me c´è una sognatrice audace che finalmente ha avuto il coraggio di sognare.

“Riempiti la vita di sogni.

E loro ti ricambieranno con più vita”

R. Bertolino – “Libro para soñadores”

*psicóloga e psicoterapeuta, Buenos Aires