Cinquefrondi scrigno reggino

“Mai più’’ è il messaggio lanciato in conferenza stampa dall’assessore alla cultura della Provincia di Reggio Calabria, Edoardo Lamberti Castronuovo, accompagnato dal consigliere Giuseppe Longo, dal sindaco del comune preaspromontano Marco Cascarano, dalla delegata della soprintendenza Maria Teresa Iannelli e dall’archeologo Francesco Cuteri. Mai più trascurare i patrimoni del territorio.

Le aree archeologiche, già interessate da uno sporadico lavoro di pulizia nel 2001, ospiteranno uno Stage, finanziato proprio dalla provincia di Reggio Calabria, per mezzo del quale alcuni studenti della Mediterranea e degli Atenei di Napoli e Cosenza, guidati dagli archeologi e dagli esperti, tenteranno di riportare alla luce le antiche strutture di cui, ad oggi, si sa poco o nulla.

Il monastero di San Filippo, secondo la breve ricostruzione effettuata dall’archeologo Cuteri, sorse attorno al 500 d.C. per ospitare gli asceti del culto Greco, per poi essere, pare, convertito in un convento di rito Latino nei secoli successivi. Della villa romana (con annessa una necropoli probabilmente conseguenza di una dimenticata battaglia) sita poco distante non si sa praticamente nulla anche se gli esperti sospettano che le sue strutture possano essere state utilizzate, col passare dei secoli, come luoghi di culto cristiani.

“Un patrimonio che può dare il via a scoperte che potrebbero cambiare la storia della nostra regione – ha commentato Maria Teresa Iannelli – e dobbiamo sottolineare che quello che ci rende più felici è che finalmente le istituzioni abbiano agito sinergicamente per favorire la ricerca di questi tesori’’.

La provincia, in sostanza, dirotterà su questo progetto i fondi del Pon sicurezza dell’Unione Europea così da sostenere le spese dei lavori e la creazione di cooperative di giovani che, sempre sotto l’occhio vigile degli esperti, curino la manutenzione e il decoro dei siti archeologici, una volta che saranno stati riportati definitivamente alla luce.

“La nostra provincia – ha commentato in conclusione l’assessore Lamberti Castronuovo – non è e non sarà mai una provincia industriale: l’unica ricchezza che abbiamo è questa, possiamo esportare soltanto cultura e storia, e, grazie a Dio, non ci manca né l’una né l’altra. E’ ora di investire su questo patrimonio e soprattutto su quello maggiormente dimenticato, ed è ora anche che noi rappresentanti delle istituzioni cominciamo a rivedere la nostra scala di priorità per favorire progetti importanti come questo piuttosto che festicciole e premiucci dal risibile valore per il territorio’’.