Dna Italia al Lingotto di Torino

Non solo una fiera ma un marketplace strategico, con un obiettivo: creare sinergie tra imprese, progettisti, finanza, istituzioni e associazioni che operano nella filiera dei beni culturali. DNA.Italia 2011, in programma a Torino dal 3 al 5 novembre, nasce dalla consapevolezza che il nostro Patrimonio culturale sia il viatico capace di valorizzare un ampio indotto. Il nostro patrimonio, inestimabile per valore, notorietà e varietà, viene considerato da DNA.Italia nella sua capacità di produrre sviluppo e ricchezza, a vantaggio di una rete complessa, che incide in maniera significativa sull’intera economia.

Convegni, aree espositive, workshop, incontri b2b, rassegne tematiche animeranno le tre giornate di DNA.Italia al Lingotto Fiere, che si apriranno con una intera giornata organizzata in collaborazione con la Città di Torino e Federculture. Con inizio alle ore 10, dopo i saluti istituzionali, la giornata si aprirà con un confronto tra il sindaco di Torino, Piero Fassino e l’architetto Mario Cucinella, stimolati da Cesar Mendoza, direttore dell’Istituto europeo di Design di Torino. Tema dell’incontro inaugurale Quale patrimonio?, ovvero: la rigenerazione urbana e il mutamento dell’assetto territoriale conseguente alla dismissione di aree ex industriali. Dopo il confronto di apertura, il dibattito prosegue con, tra i relatori, gli assessore Maurizio Braccialarghe e Ilda Curti, il direttore regionale per i Beni culturali Mario Turetta, il professor Luca Ricolfi.

Il dibattito aprirà le porte al tema delle Smart City, al centro dell’altro incontro in programma, La via europea alle città intelligenti (ore 14:30) con interventi di sindaci e amministratori di città lungimiranti per buone prassi e visioni strategiche nell’impiego di tecnologie innovative che si confronteranno con imprese, progettisti, finanziatori, operatori pubblici e privati per definire i percorsi virtuosi di business intelligence nei singoli contesti di trasformazione e valorizzazione culturale. Tra i relatori, l’assessore comunale all’Ambiente Enzo Lavolta; i sindaci Gerard Collomb (Lione), Christian Ude (Monaco di Baviera), Wladimiro Boccali (Perugia) e Salvatore Adduce (Matera); Guido Bolatto, segretario della Camera di Commercio di Torino; Andrea Costa, responsabile Vertical marketing & smart services public sector di Telecom Italia.

“Torino ha affrontato la dismissione di estesi spazi urbani occupati dalle fabbriche con una accorta politica di riqualificazione urbana e di salvaguardia della memoria industriale – spiega il sindaco di Torino, Piero Fassino -. Un approccio che ha permesso alla città di trovare nuove vocazioni produttive; tra queste, il patrimonio storico e culturale ha svolto un ruolo centrale per rilanciare Torino come città storica e artistica di primo piano. Ora dobbiamo fare un passo in avanti, mantenendo e consolidando le vocazioni acquisite nell’ultimo decennio e insieme mettendo al centro delle politiche di sviluppo urbano il concetto di sostenibilità”. Un concetto che, per l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, si declina nel progetto Torino Smart City: “Una città intelligente sfrutta la ricerca e le nuove tecnologie per modificare il suo approccio al consumo energetico. Meno consumi, meno CO2, più qualità della vita: con questa filosofia ci apprestiamo a trasformare i quartieri nord di Torino in un laboratorio di edilizia ad alta efficienza energetica e a ripensare la città e i suoi servizi migliorando l’efficienza, l’ambiente, la vivibilità”.