Pd e Sel crotonesi agitano il sonno del sindaco Vallone

L’immobilismo non si sposa né con la buona amministrazione, né con un partito che intende dare di se un’immagine coesa e distante dalle controversie personali.

I tempi per l’Assise regionale del Pd, annunciata tra il mese di novembre e la fine del 2011, si allungano. A questo punto, appare chiaro che non ci sarà alcun congresso giacché, come ormai sembra accertato, nella primavera del 2012 l’intero corpo elettorale nazionale potrebbe essere chiamato al rinnovo dei due rami del Parlamento.

La domanda a questo punto è: perché il congresso non sarà fatto nel periodo precedentemente concordato?

Per l’ex consigliere comunale del Pd, Domenico Mellace: “il motivo è da ricercarsi nella presunta lentezza delle operazioni di rinnovo del tesseramento relativo all’anno in corso, poiché, ha diritto di voto al congresso chi possiede anche la tessera del 2010, diversamente da chi afferma che vota anche chi ha preso la tessera per la prima volta il2011”.

Ma è soltanto una questione di tesseramento il prolungare la data del congresso o annullarlo definitivamente?

Il prossimo tre novembre, presso Lametia Terme, i dirigenti regionali del Pd si autoconvocheranno per chiedere con forza al Partito nazionale il rispetto dei tempi concordati per la celebrazione del congresso.

Sarà, comunque, un congresso non unitario (ammesso che sarà celebrato) per il persistere delle due posizioni inerenti al tesseramento.

Lo scontro più duro potrebbero essere anche un altro e riguarda da una parte l’assessore regionale Mario Maiolo che vorrebbe far rientrare nel Pd i fuori usciti Giuseppe Bova e Nicola Adamo, e dall’altra parte la maggioranza del partito che ritiene non più possibile il rientro di coloro che hanno contribuito alle ultime elezioni a far perdere il Comune di Cosenza e la provincia di Reggio Calabria.

Ed a Crotone cosa potrebbe provocare una simile situazione giacché il Pd non appare certamente coeso e motivato stando all’attività amministrativa dei primi quattro mesi? A tal proposito, a suonare la sveglia ci ha pensato il Sel che con una lettera inviata al Sindaco Peppino Vallone lo mette a conoscenza del disagio che stanno vivendo a stare all’interno di un’amministrazione che naviga a vista incorrendo in continui infortuni politico-amministrativi come il mancato rifinanziamento del centro Evita, la vicenda degli sfrattati, il caso Eni (mancata bonifica), la grave situazione Akrea. Il Sel, precisa la lettera, chiede un tavolo del centrosinistra permanente per dare voce continua alla politica sul governo della città; Cabina di regia, non di surroga ma di sostegno alle azioni del Sindaco; Ripartenza quale segnale di cambiamento di rotta facendo finta che i primi mesi non sono ancora passati.

Alla luce di tutto ciò il Sel annuncia – si legge nella lettera – che i loro consiglieri non parteciperanno più alle sedute consiliari fin tanto che non si tornerà a discutere seriamente e concretamente dei problemi che affliggono Crotone. Una vera dichiarazione forte che farebbe pensare ad un divorzio del partito di Nichi Vendola dalla maggioranza. Non è così, poiché nella stessa lettera si afferma che il Sel non si pone fuori dalla maggioranza ma si colloca in una posizione critica e costruttiva finalizzata ad un’azione amministrativa più incisiva e solerte.